Giorgio Napolitano vola domani sera a Parigi proprio mentre a Roma si apre una settimana piuttosto calda per la politica italiana. Il capo dello Stato sarà infatti impegnato in una visita ufficiale che, tra l'incontro con il primo ministro Francois Fillon, la colazione all'Eliseo con il presidente francese Nicolas Sarkozy e il conferimento del dottorato honoris causa alla Sorbona, si concluderà solo giovedì. Il viaggio, preparato da tempo dalle rispettive diplomazie, cade in giorni che si annunciano molto intensi, con il discorso di Silvio Berlusconi alle Camere il 29 settembre e il successivo voto che certificherà l'esistenza o meno di una maggioranza attorno al Cavaliere.
L'agenda nella capitale francese è molto fitta ma è certo che il presidente seguirà anche da oltralpe le vicende di casa nostra. Mercoledì o giovedì la crisi, che finora agli occhi del Quirinale finora è stata tutta politica, potrebbe diventare parlamentare se il premier non trovasse i numeri «giusti» in aula. A quel punto Berlusconi potrebbe dimettersi e la partita sarebbe nelle mani di Napolitano. Nessuno sul Colle si azzarda a fare previsioni ma le fibrillazioni del Pdl e lo scontro tra premier e presidente della Camera vengono seguite con «preoccupazione» e «vigile attenzione», in attesa di capire che via imboccherà l'eventuale crisi. Di sicuro, come Napolitano stesso ha avuto modo di ricordare nei giorni scorsi da Salerno, il presidente della Repubblica non è un notaio «pronto», «con la penna in mano», a firmare il decreto di scioglimento delle Camere e a indire nuove elezioni. Il capo dello Stato si riserva di esercitare, al momento giusto, tutti «i poteri che la Costituzione gli attribuisce» e ad assumere tutti gli elementi, attraverso un giro di consultazioni con le forze politiche, per capire se la strada giusta per il Paese è quella delle elezioni anticipate.
Come è noto Napolitano non ama parlare di questioni italiane nelle sue missioni all'estero, caratterizzate da tutt'altra agenda: stavolta, in primo piano c'è il ruolo dell'Europa davanti a sfide comuni come quella, particolarmente avvertita anche in Francia, del controllo dei flussi migratori e dell'integrazione. Ma il primo appuntamento della giornata cruciale del 29 settembre è l'incontro con la nostra comunità e con gli studenti e i ricercatori residenti alla Maison d'Italie, un luogo appropriato per un commento sulla situazione politica. E comunque giovedì Napolitano sarà a Roma già nel primo pomeriggio, in tempo per seguire dal Quirinale tutti i possibili sviluppi del discorso del premier.
Il capo dello Stato arriverà a Parigi martedì mattina incontrerà al Palais du Luxembourg il presidente del Senato, Gerard Larcher, intrattenendosi a colazione con lui. Nel pomeriggio il colloquio con il primo ministro François Fillon e a seguire, alla Sorbonne, la cerimonia di conferimento del dottorato honoris causa. Il 29 settembre, dopo l'incontro con la comunità italiana, la colazione con il presidente francese Nicolas Sarkozy e, a seguire, la visita all'Ecole Normale Supérieure per il convegno italo-francese su «Cavour l'europeo e la rivoluzione diplomatica».
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