Poznan. «Oggi parliamo di calcio, non rispondiamo alle domande su Cassano e i gay». La Nazionale, con qualche ora di ritardo, ha fatto blocco unico dinanzi al tentativo, inevitabile, di riaprire il fronte della polemica. Prandelli ha regalato solo una battuta sull’argomento («Come vedete non ci facciamo mancare niente») prima di dare appuntamento ai prossimi giorni. «È un argomento da affrontare seriamente, non ci sottrarremo alle domande» la promessa pubblica e solenne fornita dal ct e da Pirlo, in rappresentanza della squadra. Segno che la bufera mediatica ha lasciato qualche ammaccatura nell'ambiente, e non solo per il ritardo col quale la federcalcio ha spedito ai giornali la smentita. Nella stanza d'albergo occupata dal fantasista barese, l'allarme è risuonato appena il diretto interessato ha visto i titoli dei principali tg della sera. Allora, solo allora, ha capito che in Italia si stava scatenando un temporale sulla sua testa. Catenaccio assoluto anche da parte dei federali, Antonello Valentini in testa, il dg che ha dovuto spendersi per convincere Cassano a sottoscrivere il comunicato conclusivo. Il dibattito e le censure, aspre, cadute su Cassano non gli hanno certo fatto perdere il suo umore di sempre.
Durante la fase dell'imbarco da Cracovia per Poznan, sulla scaletta dell'aereo, accortosi della presenza delle telecamere e degli obiettivi dei fotografi, il pibe di Bari ha dato vita a uno show con Di Natale e Balotelli mimando una palpata proibita. Inguaribile provocatore.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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