La nave Geo Barents di Medici senza frontiere, che era stata assegnata ancora una volta al porto di Ancona la settimana scorsa, è stata fermata delle autorità marittime. È arrivata nel porto marchigiano lo scorso 17 febbraio con 48 migranti a bordo dopo l'ennesima protesta messa in scena per l'assegnazione di un porto poco gradito. Lo stesso giorno dello sbarco, che è come sempre è stato condotto senza criticità, la nave ha lasciato Ancona per dirigersi ad Augusta, in Sicilia. È qui che la nave fa base tra una missione e l'altra nel Mediterraneo centrale per cambiare l'equipaggio ed effettuare i rifornimenti, ed è qui che è stata bloccata e sanzionata.
A dare comunicazione dell’intervento delle autorità è stata la stessa organizzazione non governativa che la arma, che dai suoi social ha dichiarato: "Le autorità italiane ci hanno appena comunicato che la Geo Barents, la nave di ricerca e soccorso di Medici Senza Frontiere, è stata raggiunta da un fermo amministrativo di 20 giorni e una multa da 10 mila euro". Quindi, nel suo messaggio, con il solito pressapochismo e la ormai ben nota tecnica comunicativa, Medici senza frontiere ha aggiunto: "Stiamo valutando le azioni legali da intraprendere per contestare l'accaduto. Non è accettabile essere puniti per aver salvato vite".
Ovviamente, il fermo per la nave è arrivato per la violazione del decreto Piantedosi e si tratta della prima occasione in cui vengono presi provvedimenti contro una nave delle Ong. L'intervento delle autorità è relativo all'ultimo sbarco ad Ancona, come spiega la stessa organizzazione: "La Capitaneria di porto di Ancona ci contesta, alla luce del nuovo decreto, di non aver fornito tutte le informazioni richieste durante l'ultima rotazione che si è conclusa con lo sbarco ad Ancona di 48 naufraghi". Medici senza frontiere ci tiene a sottolineare che non è stato sanzionato lo sbarco di La Spezia, quello che aveva fatto maggior discutere per le modalità con le quali la nave aveva agito.
Probabilmente, considerando che a seguito di quello sbarco non erano stati adottati provvedimenti, l'equipaggio di Medici senza frontiere ha ritenuto che il decreto non
avesse una buona forza, e ha agito senza prestarvi attenzione. Ora, però, sarà costretta a fermarsi nel porto di Augusta per 20 giorni e a pagare l'ammenda prevista, in attesa di eventuali nuove comunicazioni.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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