Il pellet rimane uno dei metodi prediletti dagli italiani per riscaldare le proprie abitazioni durante i mesi invernali. Una soluzione sostenibile anche dal punto di vista economico, dato che, dopo un periodo di folli e incontrollati rincari, la biomassa è finalmente tornata su prezzi più abbordabili: dagli oltre 15 euro a sacco raggiunti lo scorso anno, infatti, il costo si è ora assestato intorno ai 6 euro.
In questi giorni, tuttavia, si è tornati a parlare dell'allarme contaminazione da bostrico, un coleottero di piccole dimensioni naturalmente presente nei boschi di abete rosso dell'arco aplino: l'insetto si è di recente diffuso a macchia d'olio, contaminando numerosi alberi e propagando la sua opera di distruzione su oltre 10mila ettari di superficie forestale nella sola zona dell'Alto Adige.
La situazione è diventata ingestibile soprattutto di recente, a circa 5 anni di distanza dalla tempesta ribattezzata Vaia la quale, oltre ad aver prodotto danni diretti, ha creato condizoni ambientali ideali per la diffusione del coleottero: una criticità aggiornata all'interno del "Piano bostrico" nel 4 agosto 2023, apportando modifiche alla L.P.11/2007 art.98 bis. Nel tentativo di limitare la diffusione del parassita, si era scelto di non includere nella lavorazione il legname infestato: nonostante i buoni propositi, tuttavia, sul mercato è stato immesso del pellet contaminato. Il problema è che in rete si è scatenata una vera e propria psicosi immotivata, ecco perché.
C'è innanzitutto da dire infatti che non esiste alcun rischio per la salute dell'uomo nell'utilizzare del pellet ottenuto da legname infestato. In secondo luogo, ci tengono a sottolineare gli esperti, anche la qualità della biomassa non risente della contaminazione: se è vero da un lato che il colore appare decisamente più scuro rispetto al solito, bisogna considerare che la qualità del prodotto resta invariata.
Gli abeti rossi colpiti e uccisi dal bostrico producono in effetti un legno di colore diverso, ed è questo particolare ad aver destato preoccupazioni nei consumatori italiani: più scuro è il legno, infatti, e più scuro risulta il colore del prodotto finito. Ciò nonostante il pellet non subisce alterazioni tali da modificarne la resa.
Le analisi scientifiche effettuate ad hoc sul prodotto hanno dimostrato infatti che non solo non risultano rischi per la salute, ma anche che a livello qualitativo non è rilevabile alcun peggioramento. Nessuna preoccupazione per gli italiani, dunque, che possono continuare a utilizzare il pellet in tutta sicurezza.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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