"Il ponte è allagato". Ma la propaganda della Ong non regge più

La nave Geo Barents piagnucola sui social per il mare mosso ma le accuse al governo vengono subito smontate. È polemica sui social

"Il ponte è allagato". Ma la propaganda della Ong non regge più

Da giorni, le navi delle Ong si lamentano per l'assegnazione del porto di Ancona per lo sbarco dei migranti a bordo della Ocean Viking e della Geo Barents. A dar loro manforte è intervenuta la sinistra che, non trovando argomenti migliori per attaccare il governo Meloni, visto e considerato che il decreto Piantedosi è stato formulato in modo tale da rientrare perfettamente nel perimetro del diritto internazionale, ha sollevato una polemica politica sul colore delle città di sbarco. Una polemica sterile e inutile che non ha fatto altro che esporre in maniera più evidente le ipocrisia della sinistra, accogliente e disponibile solo quando sono gli altri a doversi fare carico delle criticità. Niente di nuovo, ovviamente. Quel che stride, ma forse nemmeno tanto, è che a fare propaganda politica siano le Ong. Sollevando allarmi su drammi inesistenti, pur di far leva su una certa opinione pubblica che viene strumentalmente aizzata contro il governo.

L'allarmismo politico delle Ong

L'ultimo esempio in ordine cronologico proviene dalla nave Geo Barents armata da Medici senza frontiere. In un tweet, la nave ha mostrato le onde che "entrano" nel ponte inferiore dell'imbarcazione. Non c'è dinamismo nelle immagini che Geo Barents ha pubblicato sui social e, chi conosce il mare, sa perfettamente che non sussiste alcun pericolo per una nave della stazza di quella Msf in circostanze simili. Invece, nelle intenzioni della Ong, si percepisce un intento allarmistico, oltre che vittimistico. "Il ponte inferiore della Geo Barents è allagato. I sopravvissuti a bordo sono stati evacuati sul ponte superiore. Tutti mostrano sintomi di mal di mare. Data la difficile navigazione, potremmo arrivare ad Ancona con un giorno di ritardo", scrive l'equipaggio della Ong. E in un secondo tweet si aggiunge: "Questa decisione dell'Italia sta mettendo tutti a rischio. Questa situazione poteva essere evitata, assegnando alla Geo Barents un porto più vicino".

La Geo Barents è una nave con un pescaggio di oltre 8 metri, lunga quasi 80 metri e larga più di 20, costruita nel 2007. È una nave costruita per affrontare il mare del Nord, è possibile che non sia in grado di affrontare il mar Adriatico? Per altro, questa nave, così come altre, è rimasta in mare per settimane in passato nel mezzo del Mediterraneo, dove le condizioni del mare sono spesso ben più serie rispetto a quelle incontrate nelle ultime ore nel mar Adriatico. Inoltre, se davvero il comandante ipotizzava di non essere in grado di arrivare ad Ancona, tanto che ha chiesto all'Italia un porto più vicino, davanti al rifiuto non poteva rivolgersi ad altri Paesi? Navigando verso le Marche, superato il canale d'Otranto, prima di arrivare ad Ancona la nave ha incontrato l'Albania, il Montenegro e la Croazia: tutti Paesi più che sicuri in cui chiedere lo sbarco in un porto geograficamente più vicino rispetto a quello di Ancona. Ma, ancora una volta, appare evidente l'intenzione delle Ong: non porti sicuri ma porti in Italia, per altro alle loro condizioni.

La credibilità ammaccata

"State dicendo che usate navi che non reggono nemmeno l'Adriatico?", si domanda un utente sotto il post allarmistico di Msf. Una domanda legittima, visto che teoricamente quelle dovrebbero essere navi sicure per portare in salvo persone. E ancora: "Quindi la vostra è una bagnarola? Se è vero, siete dei disgraziati che rischiano la vita dei loro passeggeri". Anche perché non è che nelle ultime ore l'Adriatico sia stato interdetto alla navigazione e sono numerose le barche, anche di stazza inferiore, che l'hanno attraversato senza polemica. "Non sapendo navigare, mettete a rischio le persone", dice un altro utente. E ancora: "Invece di stare in alto mare, se non lo reggete, perché non andate in rada in attesa di condizioni migliori? Siete criminali, state shakerando i poveri 37 immigrati per poter frignare perché il porto è lontano. Della sicurezza delle persone non vi importa, solo business".

Ma non manca chi fa notare anche l'imbarazzante appunto sui "sintomi da mal di mare" segnalati dai migranti, come se fosse qualcosa di così grave da

addossarne la colpa, ovviamente, al governo. "Il mal di mare viene anche sul traghetto da Napoli a Capri. La vogliamo piantare? Basta col terrorismo pietistico", si legge ancora sotto il post Msf.

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