Le proteste del Pd sulla ridistribuzione dei migranti? Solo una "battaglia ideologica". A parlare è chi la questione la conosce davvero e l'affronta ogni giorno in prima linea. La risposta alle barricate dei sindaci dem contro le direttive del governo in materia di accoglienza arriva da Giuseppe Di Mare, primo cittadino di Augusta (Siracusa), una delle località che più hanno sofferto gli errori organizzativi del passato. Quelli che hanno reso le regioni del Sud il più grande hotspot d’Europa.
Cosa pensa della levata di scudi dei suoi colleghi di sinistra?
La trovo una posizione pretestuosa. È impensabile accusare il governo di prendere certe decisioni in base all’orientamento dei sindaci: mi rifiuto di pensare che uomini delle istituzioni possano agire in questi termini. Questo piuttosto avvalora la tesi che qualcuno a sinistra ragiona invece così. A muovere certe critiche sono perlopiù sindaci che hanno sempre fatto dell’accoglienza una bandiera e che ora si tirano indietro. Ad Augusta, invece, noi accogliamo profughi ogni settimana.
Come giudica l’intervento del governo?
Sino a oggi la Sicilia era stata abbandonata. Va dato atto a questo governo di aver attuato un principio di solidarietà nazionale verso quelle località approdo che non ce la fanno più. La situazione ormai è esplosa, noi non riusciamo più a gestirla e quindi riconosciamo all'esecutivo di aver intrapreso una strada corretta. I sindaci di sinistra invece hanno uno strano concetto di solidarietà: dicono che il problema deve riguardare anche l’Ue, ma in Italia vogliono farlo ricadere sulla Sicilia.
Il ministro Piantedosi infatti ha chiesto che Sicilia e Calabria non siano i "campi profughi" dell’Ue.
Ha ragione. La Sicilia era stata abbandonata totalmente, in particolare sugli sbarchi mediati dalle Ong. Gli approdi autonomi infatti continueranno a esserci e noi faremo la nostra parte. Magari tra poco riceverò una telefonata dalla prefettura e mi diranno che ne stanno arrivando altri 150. Mi sembra che qualcuno stia facendo una battaglia ideologica e politica su un tema che invece non dovrebbe prestarsi a questo.
E il provvedimento che regolamenta le Ong?
È giusto. C'erano troppe lacune e troppi spazi d’interpretazione. Invece servono delle regole chiare, come avviene negli altri Paesi europei. Il governo ha fatto bene: l'Ue sinora ha scaricato tutto sull’Italia, per alcuni porti siciliani il problema era diventato insostenibile. E poi di cosa si lamentano a sinistra? Ormai a occuparsi dell'emergenza sono i prefetti e gli sbarchi programmati sono molto più semplici da gestire di quelli autonomi.
Le Ong lamentano di non poter più scegliere il porto d’attracco…
Le navi Ong, magari battenti bandiera straniera, non possono venire a decidere pure in quale porto sbarcare. È assurdo. La salvaguardia delle persone che ci sono a bordo è essenziale, certo, ma le scelte prese dal governo non la impediscono, anzi.
Ha sentito Saviano? Dice che le Ong sono "ambulanze del mare" e che il governo le ostacola...
Questi personaggi strumentalizzano qualsiasi cosa.
Fanno i tuttologi, giocano un'eterna partita di pallone, prima all'attacco e poi in difesa, ma per loro è anche giunto il momento di andare in tribuna. Oggi c’è un governo democraticamente eletto dai cittadini, se ne facciano una ragione.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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