Salone del Mobile, la sfida dell’export. Il ministro Urso: "Simbolo di riscossa"

Aperta fino al 13 aprile la manifestazione di design con oltre 2.100 espositori. Padiglioni di Fiera Milano affollati di visitatori e buyer. Maria Porro: "Trasformare le sfide in opportunità. Sui dazi serve una strategia negoziale che eviti l’escalation. Mercato Usa primo extra-Ue per le nostre imprese"

Salone del Mobile, la sfida dell’export. Il ministro Urso: "Simbolo di riscossa"

Il mondo del design è qui, al Salone del Mobile.Milano 2025, che si tiene in Fiera Milano abbracciando anche la città fino al 13 aprile, e lancia la sua sfida internazionale nel giorno dell’apertura dell’edizione numero 63 nello scenario della la sfida dei dazi e i rischi di una guerra commerciale carica di incognite, rilanciando l’offerta di un’industria strategica per il Made in Italy verso quei mercati che hanno un potenziale di crescita alto sui mercati esteri - nuovi e da consolidare - facendo leva su innovazione, ricerca, qualità e unicità del prodotto.

Salone dai grandi numeri, “sold out” per la presenza di oltre 2.100 espositori provenienti da 37 Paesi con ben 168 brand presenti per la prima volta a Milano e 91 tornati a presentare i loro prodotti. Forza di una manifestazione leader a livello globale per la sua capacità di generare valore e relazioni per le imprese e per l’export confermata dall’afflusso di pubblico professionale e buyer stranieri che hanno subito “invaso” in una babele di lingue i padiglioni per scoprire il nuovo stile dell’abitare, quello del contract e le proposte di design e tecnologia della biennale Euroluce. E fra i primi sei Paesi di provenienza ad essere in testa sono gli operatori statunitensi seguiti da quelli di Cina, Germania, Spagna, Brasile e Francia. Non solo, nelle settimana del salone e del Fuorisalone a Milano è stata calcolata la presenza di oltre 800mila visitatori.

Salone del Mobiloe -stand

Importanza dell’edizione numero 63 sottolineata dalla presenza, al taglio del nastro, del ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso, del sindaco di Milano Giuseppe Sala, del presidente di Regione Lombardia Attilio Fontana, del presidente del Consiglio regionale Federico Romani, dell’ad di Fiera Milano Francesco Conci, di Maria Porro presidente del Salone del Mobile.Milano e di Claudio Feltrin, presidente di FederlegnoArredo. Alla conferenza di apertura è intervenuta con un messaggio video Roberta Metsola, presidente del Parlamento europeo che ha rimarcato come la manifestazione sia una straordinaria vetrina del saper fare e ha un ruolo centrale in Europa perché è un’eccellenza italiana nel mondo del design sottolinenando che in un contesto complicato come quello attuale occorrono risposte forti e l’Europa è con le imprese.

Salone del Mobile 2025 taglio del nastro

"Vi invio il messaggio di Giorgia Meloni, rimasta a Roma per preparare il confronto con le imprese di questo pomeriggio e realizzare insieme la nostra risposta a quello che sta accadendo - ha detto il ministro Adolfo Urso - e per cui anche la Borsa di Milano è coinvolta e testimone. Il Salone del Mobile deve essere il simbolo della nostra riscossa, di un' Italia che non molla - ha proseguito - consapevole della sua forza e unicità che anche i consumatori americani riconoscono. Nessuno vuole rinunciare alla qualità italiana e di certo non rinunceranno i consumatori americani. Lo avete dimostrato con i dati del 2024 comunque difficile, in cui avete trovato nuovi mercati".

“In questa fase dobbiamo essere consapevoli che con la nostra Unione Europea dobbiamo assolutamente evitare un escalation di misure daziarie perché si innescherebbe una guerra commerciale globale e tutti ne pagheremmo il costo, certamente noi europei più di altri - ha sottolineato ancora il ministro -. Dobbiamo sempre auspicare, soprattutto tra le due sponde dell’Atlantico, come noi per primi abbiamo detto, dazi zero sui beni, in modo da riunificare l’Occidente anche sulle sue basi produttive e commerciali quando deve affrontare una sfida competitiva globale così difficile. Sappiamo che oggi è difficile pensare a un mondo senza barriere tra le due sponde dell’Atlantico, ma quella deve essere la nostra visione strategica. Non dividere l’Occidente, ma riunirlo e accogliere insieme la sfida tecnologica, scientifica, produttiva e commerciale degli altri continenti".

È necessario, ha concluso Urso "aprire a nuovi accordi di libero scambio nei confronti dei mercati in crescita e accoglienti per i nostri prodotti. Chiederemo all’Unione Europea una misura shock di semplificazione, sburocratizzazione, di moratoria regolatoria e anche di sospendere alcune di quelle regole folli del green deal che hanno condannato alla decadenza l’industria del nostro Continente. La prima risposta che l’Europa deve dare è quella di decidere sul proprio destino e quindi di rimettere in moto la macchina dell’impresa europea. Su questo ci troveremo insieme anche con gli Stati Uniti perché è una sfida comune” ha concluso Urso.

Salone del Mobile espositore

“In un quadro geopolitico sempre più complesso, questa edizione del Salone del Mobile si annuncia cruciale per consolidare un vantaggio competitivo che richiede visione e coesione. Chi partecipa, sceglie di cogliere le opportunità della più autorevole piattaforma internazionale di business: un moltiplicatore, unico al mondo, di capitale relazionale - ha detto Maria Porro -. Per incrementarne la forza attrattiva, negli ultimi dodici mesi abbiamo svolto 15 missioni all’estero, con il sostegno del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale e Agenzia ICE: in Europa,Stati Uniti, India e Cina. Abbiamo firmato a gennaio il primo Memorandum con l’Arabia Saudita per la promozione del settore arredo e design”.

“È fondamentale trovare una via per preservare l’accesso delle nostre imprese al mercato statunitense, il primo extra-Ue - ha aggiunto -. Quella in corso è una partita che l’Italia deve giocare al tavolo con l’Europa con una strategia negoziale che eviti l’escalation. Il Salone, con il 73% degli espositori esteri provenienti da Paesi Europei, è un atlante di una geografica economica integrata, interdipendente e in questa nuova fase farà ancora una volta quello che ha sempre fatto: trasformare le sfide in opportunità, costruendo una base robusta per la crescita offrendo un modello: un’alleanza tra creatività, industria e visione”.

“Questo è un momento fondamentale per il nostro settore e per la filiera del legno-arredo che ha chiuso il 2024 a quasi 52 miliardi di euro - il 4,3% del manifatturiero - con un -2,9%, l’export ha sfiorato i 20 miliardi, oltre 64mila le imprese, il 14,7% del manifatturiero, e circa 300mila gli addetti, il 7,8% del manifatturiero - spiega Claudio Feltrin tracciando lo stato dell’arte del settore -. Segnali positivi arrivano dalla produzione industriale di gennaio che registra, rispetto allo stesso mese del 2024, +7,8% per il mobile e +7,9% per il legno, e la riporta ai livelli più alti del 2023. Anche le esportazioni del mobile, sempre a gennaio, tornano positive (+4%) con il recupero dei Paesi Ue (+5,9%). Positivi anche Regno Unito (+8,1%) e Mercosur (+39,9%), mentre flettono Usa (-2,7%) e Cina (-1,7%).

"Scenario positivo di gennaio che - ha spiegato ancora il presidente d Federlegno - potrebbe restare un dato isolato in conseguenza del caos scatenato dall'annuncio di Trump sui dazi del 20% per tutti i prodotti europei, compresi i nostri.

Nonostante ciò, il nostro impegno è cercare di consolidare il trend positivo di gennaio valorizzando, proprio attraverso Salone del Mobile, il lavoro dell'industria del design e della filiera che ne è il motore".

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