"Con le telecamere nel covo della droga". Viaggio nel "fortino" di Reggio Calabria

Accettando un rischio enorme, Klaus Davi si è introdotto con le telecamere nascoste nel fortino della droga del quartiere Marconi di Reggio Calabria, documentando il sistema di controllo e spaccio

Frame dal video di Klaus Davi
Frame dal video di Klaus Davi
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Come funziona lo spaccio di droga nei quartieri-fortino delle città italiane? Klaus Davi ha documentato quello che avviene nel rione Marconi di Reggio Calabria, uno dei più malfamati della città, dove le attività di smercio sono gestite dalla criminalità Rom. Il giornalista è riuscito a entrare in uno dei palazzi del rione con una telecamera, eludendo il controllo delle tante sentinelle che 24 ore su 24 presidiano il territorio per informare sulla presenza di forze dell'ordine o bande rivali. In quest'area, come ha spiegato Davi, si smercia soprattutto eroina e cocaina e sono migliaia i clienti dei pusher.

"Sono riuscito a introdurre delle telecamere nel covo della droga. Entrando si vedono diversi schermi montati stile 'videowall' per controllare tutto il quartiere, chi entra, chi esce e dove operano i giovani di etnia rom insieme con alcuni soggetti italiani", spiega il giornalista, raccontando come funziona il sistema di controllo in queste zone. Il sistema è rodato e non è attivo solamente nel rione Marconi a Reggio Calabria ma è comune in gran parte degli agglomerati di periferia, che negli anni si sono trasformati in veri e propri fortini della droga, piazze di spaccio in cui lo Stato ha difficoltà a penetrare.

"Altri schermi sono in una sala attigua. Decine di acquirenti entrano ed escono incessantemente per acquistare cocaina e marijuana", prosegue Davi nel suo racconto, lasciando intendere che nel solo quartiere di Reggio Calabria da lui attenzionato ci sia un giro di soldi milionario. "La zona è controllata dal clan Morelli che ha stretto una alleanza con i Borghetto Zindato storica e 'autorevole' Ndrina della zona sud di Reggio. Secondo la Dda di Reggio Calabria che ha recentemente eseguito una serie di arresti, le Ndrine di etnia Rom hanno acquisito potere e influenza nelle gerarchie apicali della Ndrangheta calabrese", si legge nella nota di Davi, da sempre in prima linea contro la malavita organizzata della Calabria.

Per ora, il giornalista ha pubblicato solo una parte del materiale che ha girato all'interno dell'edificio adibito a supermarket della droga e qui si vede un giovanissimo che maneggia un contenitore nel quale sono state stipate diverse dosi di cocaina, che vengono smerciate durante la

giornata. Davi è riuscito a riprendere l'intero sistema e ha già annunciato che pubblicherà anche le altre parti del reportage, per continuare a denunciare un traffico enorme di stupefacenti nel cuore di Reggio Calabria.

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