Il collaudo, l'esplosione, poi l'incendio: cosa è successo a Suviana

Il boato proveniente dalla centrale idroelettrica di Bargi è stato causato da un incendio a 30 metri di profondità, sotto il livello dell'acqua. Il prefetto di Bologna: "È esplosa una turbina". Più di sessanta vigili del fuoco al lavoro

Il collaudo, l'esplosione, poi l'incendio: cosa è successo a Suviana
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Nei minuti in cui si stanno cercano ancora i dispersi della tremenda esplosione, si può già ipotizzare che cosa ha causato il terribile incidente nel bacino artificiale di Suviana: vicino alla centrale di Bargi, frazione montana di 44 abitanti nel comune di Camugnano (Bologna). I soccorsi sono ancora frenetici, con il bilancio delle vittime che ancora è provvisorio. Intorno alle 20 si parlava di quattro morti, cinque feriti gravi e sei dispersi.

Il racconto dei vigili del fuoco

Innanzitutto la tempistica: l'esplosione si è verificata attorno alle ore 15, provocando un fortissimo boato e rendendo l'aria irrespirabile. A essere coinvolta è stata la centrale idroelettrica di Bargi, nel bacino artificiale di Suviana, sull'Appennino Bolognese. L'inferno scatenato sarebbe stato dovuto a un incendio - verificato a circa 30 metri di profondità - dovuto all'esplosione di una turbina. Il prefetto di Bologna, Attilio Visconti, giunto immediatamente sul posto, cerca di ricostruire la vicenda nel suo complesso: "Una sciagura veramente immane durante i lavori di messa in opera di adeguamenti della centrale. Purtroppo è esplosa una turbina - afferma -. È avvenuto all'ottavo piano ribassato della centrale e l'allagamento si è verificato al nono piano".

Tutto l'edificio, spiega il comandante dei vigili del fuoco "arriva a -70 metri, i dispersi che stiamo cercando sono a -40. Ci auguriamo di trovare qualcuno ancora in vita. Ci vorranno almeno 6-7 ore di lavoro se non si complica l'allagamento". L'incidente, racconta il comandante provinciale dei Vigili del fuoco, Calogero Turturici, "si è verificato al livello -8, quindi sotto il livello dell'acqua attualmente presente nel bacino". Il racconto dell'intervento dei pompieri è quasi da film: "C'è molto fumo per accedere ai locali, stiamo provando a smaltirlo anche per abbassare le temperature". Solamente tre ore dopo l'esplosione i vigili del fuoco sono riusciti a entrare nei locali della centrale idroelettrica: "Tutti i locali - dice Luca Cari, dirigente della comunicazione d'emergenza del comando generale dei Vigili del Fuoco - sono invasi dal fumo. Gli uomini stanno intervenendo con gli autoprotettori perché altrimenti sarebbe impossibile operare in sicurezza".

Sindaco di Camugnano: "Erano previsto un collaudo"

Le operazioni di soccorso sono estremamente complicate. Al momento sono al lavoro una sessantina di vigili del fuoco e sono arrivate nella zona anche le squadre Usar (Urban search and rescue) da Pisa. In particolare i soccorritori si sono calati nel lago con la bombola ad ossigeno per raggiungere il piano -9 e cercare i dispersi.

Secondo Marco Masinara, sindaco di Camugnano, erano in corso dei lavori alle turbine e all'interno della struttura si trovava il personale, aggiungendo che la centrale ha due gruppi di produzione: uno dei due era in manutenzione straordinaria e oggi era previsto il collaudo, ma all'accensione c'è stato lo scoppio. L'incidente si è verificato quindi sotto il livello dell'acqua. "Per prestare soccorso servono visibilità e basse temperature", spiega ancora il comandante Turturici.

Impossibile, al momento, ipotizzare le cause dell'incidente, per le quali saranno fondamentali le testimonianze di chi era sul posto. I locali sono sommersi dall'acqua, non sono possibili i soccorsi, tanto meno i sopralluoghi per capire che cosa è successo. Fortunatamente, nell'enorme boato, la diga del bacino artificiale di Suviana non risulta coinvolta e - almeno per il momento - non si registrano danni alla struttura della diga, come segnala l’Enel Green Power.

La società comunica che "a seguito degli accertamenti, il bacino della diga dell'impianto di Bargi non ha registrato danni ed è in sicurezza. Allo stesso tempo, la produzione è stata fermata - annuncia - senza causare alcun impatto sulla fornitura del servizio elettrico a livello locale e nazionale. L'Azienda comunica che sta continuando a operare seguendo tutte le necessarie misure di sicurezza come da procedure interne per garantire l'evacuazione del proprio personale".

La Procura di Bologna apre un fascicolo

"Adesso è il momento della ricerca, poi sarà il momento di capire che cos'è successo". Così il procuratore capo di Bologna, Giuseppe Amato, giunto nei pressi della centrale Enel di Suviana a Camugnano nell'Appennino bolognese. L'obiettivo adesso, spiega Amato, è "mettere in sicurezza l'impianto e soprattutto fare la ricerca delle persone che sono disperse. Poi vedremo con i tempi e i modi giusti di capire quello che è successo".

Per quanto riguarda i prossimi passi, ha detto Amato, "in questa fase stiamo cercando di capire che cos'è successo, faremo un'iscrizione di natura tecnica del fascicolo nei prossimi giorni per eseguire gli accertamenti urgenti che sono in primo luogo quelli sulle salme, verificheremo se è necessario o no procedere alle autopsie e poi dopo faremo gli approfondimenti". Dunque, "dovremo capire quello che è successo e successivamente porremo le domande conseguenti".

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