Nel mondo c’è una suora che conta più del Papa

Chissà se i colleghi di «Time» giocano o sanno giocare a briscola. La domanda non è oziosa come può sembrare, perché quella che vi andiamo, succintamente a raccontare, è la solita storia. Rivisitata finché volete, ma è la storia del 2 di picche a briscola. Quella carta che, nel mazzo delle quaranta, non conta nulla. Bene, il mazzo che hanno mescolato a «Time» è quello dei potenti del mondo.
Hanno stilato la loro brava, se vogliamo anche discutibile, classifica di quelli che contano di più, e poi, scusate se continuiamo con le carte, ci hanno messo il loro bravo carico: la classifica di quei cento che contano di meno. Ed è in questa seconda graduatoria, quella dei 2 di picche, appunto, che noi italiani facciamo la nostra figura. Sì, perché, se è vero che nessun connazionale compare nella lista dei 100 personaggi più influenti del 2010, è altrettanto vero che il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano occupa il quarto posto nella top 100 dei meno influenti. Affinché non stiate troppo sulle spine dobbiamo subito dirvi che sul versante opposto, in cima alla classifica dei più influenti c'è un altro presidente, il brasiliano Luiz Inacio Lula da Silva che si porta a casa la simbolica medaglia di leader più influente del mondo, secondo le opinioni raccolte, come tradizione annuale, tra i lettori del magazine. Primo degli europei, il direttore del Fondo monetario internazionale, Dominique Strauss-Khan, probabile candidato alle presidenziali francesi del 2012. Unica consolazione per l'Italia, la presenza in lista dell'italo-americana Nancy Patricia D'Alessandro Pelosi, speaker della Camera dei rappresentanti del Congresso americano, di origini abruzzesi.
Tornando ai meno influenti a «Time» mettono le mani avanti definendo loro stessi un divertissement la classifica dei peggiori, ma qualcuno, prevedibilmente, griderà comunque allo scandalo dando la colpa al Cavaliere, tanto più che la motivazione con cui il giornalista Joel Stein ha incluso il nostro capo di Stato nell'elenco, davanti al rattristato presidente russo Dmitri Medvedev, è piuttosto diretta: «Napolitano prende decisioni e Silvio Berlusconi le ignora. È davvero divertente». Già che ci siamo occorre dire che nella lista dei top-sfigati figura, data la congiuntura, anche un Paese intero, la Grecia. Bocciati anche altri due indifendibili, il medico di Michael Jackson che ha mescolato, non le carte, ma tutti gli intrugli della faramacopea che poteva mescolare, e Bernie Madoff, l'imprenditore statunitense, accusato di una delle più grandi frodi finanziarie di tutti i tempi. «Fare la lista dei più influenti è facile, ma quella dei meno influenti è un compito impossibile, che anche il più coraggioso, vero, bel giornalista, può aver problemi a mettere assieme» scrive Stein spiegando i criteri decisamente surreali della selezione in cui c'è Bo Obama, il First Dog della Casa Bianca, ma ci sono anche l'ex Miss California Carrie Prejean, che ha girato e pubblicizzato un video sexy «in cui non c'è niente di sexy» e Dick Fuld, cioè l'ultimo amministratore delegato di sempre di Lehman Brothers.
Torniamo ai bravi e famosi. Il sondaggio che si propone di «rendere omaggio agli uomini e alle donne il cui potere, il cui talento o l'esempio morale stanno trasformando il mondo in cui viviamo» è diviso nelle categorie Leader, Eroi, Artisti e Pensatori. Al primo posto tra i Pensatori, l'architetto-star irachena Zaha Hadid, autrice del progetto del Maxxi, il museo d'arte del XXI secolo di Roma, che vive e lavora tra Italia e Gran Bretagna, mentre il più eroico è l'ex presidente americano Bill Clinton (clamorosa esclusione per la moglie Hillary), premiato per il suo impegno umanitario ad Haiti e per la lotta sulla cancellazione del debito pubblico dei Paesi più poveri del mondo. L'artista più influente per i lettori di «Time» è invece la cantante pop Usa Lady Gaga, considerata da molti come l'erede di Madonna. In verità gli autorevoli lettori di «Time» non sono stati molto generosi oltre che nei confronti del cane di Obama anche con Obama stesso, collocato al quarto posto nella lista dei cento più influenti, superato oltre che dal collega carioca Lula anche dall'amministratore delegato della Acer, J. T.

Wang, e dal capo di Stato maggiore delle forze armate Usa, ammiraglio Mike Mullen. Non sono stati «esaminati» i leader spirituali come il Papa e il Dalai Lama, ma in compenso si è infilata nella «top meglio» Carol Keehan, la suora che dirige l'Associazione sanitaria cattolica negli Usa.

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