Niente più condoni Sale l’Iva in discoteca

Niente condoni, aveva promesso Vincenzo Visco. Detto fatto: il decreto fiscale ha abrogato il concordato fiscale che era stato introdotto dall’ex ministro dell’Economia Giulio Tremonti con l’ultima legge finanziaria. Il concordato prevedeva un accordo triennale fra contribuente e fisco, in base al quale si evitavano controlli dopo aver pagato un quantum, appunto, concordato. Fra le altre misure fiscali previste nel pacchetto Visco ci sono anche il rinvio di sei mesi della riduzione al 12% del prelievo unico sulle slot machine, lo stop alle agevolazioni fiscali riguardanti il comune di Campione d’Italia e l’applicazione dell’Iva al 20% sulla «consumazione obbligatoria» prevista nelle discoteche con ingresso libero.

Passano all’aliquota Iva del 20% anche alcuni prodotti dolciari, ma anche i francobilli da collezione. Non sarà più possibile immatricolare auto di lusso tipo i gipponi SUV come se fossero autocarri da lavoro, godendo quindi del recupero dell’Iva. Una prassi che era diventata la normalità.

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