IL NODO WELFARE

Roma Si può dire di no a Monti senza cavalcare l’utopia leghista di una rivolta fiscale. Bastano idee concrete da attuare in fretta per far rifiatare le famiglie e magari evitare qualche suicidio. Così la proposta del leader del Pdl Angelino Alfano, che pensa a un disegno di legge per agevolare fiscalmente gli imprenditori non ancora pagati dallo Stato, sembra davvero provvidenziale. Uno sconto per dare una mano alla crescita del Paese. Per il segretario del Pdl, ieri mattina a Conegliano per un incontro elettorale, è una questione etica. «Questo è il momento del rigore, dei sacrifici per tutti, lo sappiamo, ma le tasse sono diventate troppe e a questo punto diciamo basta». La prima misura per costruire la rinascita economica è la riduzione delle imposte. «Non è possibile che lo Stato sia esattore velocissimo, a volte violento nel bussare alla tua porta, e pagatore lentissimo, onestamente lo trovo ingiusto. Così si mettono in difficoltà gli imprenditori e si rompe il contratto sociale».
Dunque, se il governo trova subito una soluzione, bene, viceversa il Pdl proporrà (verosimilmente entro metà maggio) un ddl che dirà all’imprenditore che se ha soldi da ricevere da parte dello Stato e ha tasse da pagare, non paga queste ultime fino all’ammontare del credito che ha nei confronti dello Stato.
Tasse, ormai non si parla d’altro, e i contorni sono quelli dell’incubo. Alfano pensa al budget familiare. «Non ci può essere la sensazione nel Paese che a ogni provvedimento ci sia un balzello, che a ogni atto del governo e del Parlamento ci sia una tassazione perché questo frena gli investimenti e, di conseguenza, lo sviluppo. La nostra priorità è fermare questo eccesso di tassazione».
Ad Alfano piace parlare della casa. Che definisce «un bene sacro», «un deposito dei sacrifici, delle ambizioni, delle speranze di un nucleo familiare». «Per questo - sostiene - bisogna alleggerire la pressione fiscale. Ma bisogna farlo al più presto». Sono però necessarie entrate alternative. E qui c’è la seconda proposta: «Il mancato gettito dell’Imu, che noi auspichiamo sia una tantum e comunque da abolire nel 2013, creerebbe serie difficoltà alle casse dello Stato. Per compensare la diminuzione delle tasse sulla casa si potrebbero destinare a questo scopo i primi soldi affluenti dai tagli agli sprechi pubblici e alle spese inutili attraverso il buon funzionamento della cosiddetta spending review che è il sistema di controllo delle utilità e delle inutilità delle spese». Tutto, insomma, pur di trovare soldi. Ma non certo l’obiezione fiscale che la Lega lancerà il primo maggio. «Noi come Pdl siamo a favore delle cose fattibili - conclude Alfano - e la sola cosa possibile è quella che proponiamo, ovvero una diminuzione delle tasse sulla casa, individuando delle coperture alternative, per cui evocare cose impossibili è il modo migliore per lasciare le cose così come stanno».
E a proposito di Lega, ieri Roberto Maroni, riguardo all’apertura all’alleanza con la Lega avanzata da Alfano («il rapporto tra di noi non è chiuso...»), ha sottolineato che tutto verrà deciso con i militanti al prossimo congresso federale a fine giugno. «Ringrazio per la generosità dell’amico Alfano, e lo dico in senso ironico - ha detto Maroni a margine di un comizio a Jesolo - ma la Lega deciderà autonomamente che cosa fare al congresso federale».
Il leader del Carroccio ha poi sottolineato di aver girato «molto in questi giorni, in queste settimane incontrando i militanti per spiegare quello che sta succedendo e sentire i loro umori.

«Mi pare - ha concluso - che la stragrande maggioranza, anzi la quasi totalità, hanno condiviso la scelta di andare avanti da soli alle amministrative e sono orientati in questa scelta anche in futuro per le prossime elezioni politiche. Questo il sentimento più diffuso. Poi ci sono altre valutazioni che faremo al congresso federale». Servirà una nave rompighiaccio.

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