La cartomante non prevede più il futuro ma ti spiega il presente

La cartomante non prevede più il futuro ma ti spiega il presente

È superato il tempo delle simil-streghe cicciottelle e agée che leggono per strada (o tentano di farlo) mani, carte o tutt'e due, promettendo di svelare chissà quale incontro d'amore o svolta professionale aspetti dietro l'angolo. Al loro posto si fanno avanti giovani fanciulle dal look gitano dedite alla lettura di carte e tarocchi. Non si azzardano a prevedere il futuro, e non per questioni scaramantiche, ma perché non hanno intenzione di sparare a caso, di prendere in giro con illusioni e predizioni senza base e sostanza. Approfondiscono il presente, interpretando i significati custoditi nel mazzo. Convinte e preparate, con fare piacevole e mise accattivante, compaiono qua e là sempre più spesso. Dalla festa a tema alla serata aziendale, dal locale trendy in città a mercatini e festival musicali, il gipsy corner con cartomante in pole position e musica balcanica sullo sfondo prende piede. Incuriosisce e intrattiene. Piace, contagia e ora esplode. Dalla moda al design, dal trucco al parrucco, dal party vistamare all'aperitivo urbano, complici le vacanze, la voglia di libertà e il clima di leggerezza, diventa la tendenza del momento.

Parola d'ordine: gipsy, meglio se chic. Ecco che dalle passerelle di Etro e Cavalli scendono collezioni nomadi e ricercate, che rubano tocchi e particolari d'ispirazione gitana. Con loro, e non solo, l'estate si proietta verso l'autunno, e si veste di colori caldi. I tessuti si alternano, mixano cotone, lino, nylon, broccato, seta e chiffon. Le linee diventano morbide e i dettagli si fanno protagonisti. Frange e ricami impreziosiscono vestaglie, pigiami-palazzo, abiti lunghi e gonne a balze con vite strettissime, abbinate a top e gilet minimal, e a un tripudio di collane, orecchini, bracciali e pendenti, tutti extralarge e tutti a contrasto con micro-pochette costellate di specchietti e pietruzze.

In testa trecce a spina di pesce, dal gusto orientale di grande resa, da farsi senza difficoltà, e il resto della chioma sciolto, soffice, libero, come mosso dal vento. Sul viso un trucco «scolpito», dai toni ambrati, che calca la mano su zigomi e occhi. Niente punti luce e niente mascara, protagoniste sono le sopracciglia: inspessite e pettinate verso l'alto. Questo il look per le zingare raffinate e sensuali al passo con l'ultimo trend. E non solo per loro.

Perché se «Il mio grosso grasso matrimonio gipsy» fino a non molto tempo fa era solo una serie televisiva, per quanto gettonatissima, adesso diventa realtà, per di più molto richiesta. Abiti da sposa e ricevimenti nuziali in chiave gitana pare proprio stiano coronando amori e altari. Neanche il tempo di dirlo che già c'è chi si muove di conseguenza. Come «The Gipsy Market», giovane progetto di food&beverage itinerante che, partito da Roma, viaggia per l'Italia, proponendo menù contaminati dallo stile fusion per la cucina e da quello mixology per i drink, e destinati a eventi privati, compleanni e, appunto, ricevimenti nuziali.

Dal design non mancano contributi, con allestimenti creati ad hoc dove panche, paraventi, specchi e lampade mescolano l'etnico e il gipsy in una serie di oggetti di arredo originali, realizzati spesso artigianalmente per lo più in bronzo e velluto, anche col caldo, anche a fine estate.

Comanda la moda e segue tutto il resto, a partire da spettacoli e performance. Carroponte docet. Il festival musicale che, fino al 10 settembre, trasforma l'area del parco archeologico industriale Ex Breda di Sesto San Giovanni, alle porte di Milano, in un grande luogo d'incontro, con concerti e occasioni di festa, non si è risparmiato. «Il Gipsy Balkan Party quest'anno è un must nel nostro programma», raccontano gli organizzatori. Sarebbe? «Uno spettacolo tzigano con sputafuoco, tatuatrici all'hennè, giocolieri, danzatrici del ventre, artisti di strada, narghilè corner spiegano - e naturalmente cartomanti». Eccole anche qui. La prima serata milanese è stata un successo, ben superiore alle aspettative.

«Forse per la formula, capace di fondere i ritmi balkan e l'immaginario etnico-gipsy e in grado di raggiungere, ispirare e coinvolgere un pubblico ampio e vario, fatto di adulti, giovani e bambini». Tutti insieme, tutti gipsy.

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