Notturni in Villa, in via Palestro l'armonia dell'estate

Prende il via giovedì la XIX edizione del festival musicale che anima i fine settimana in città. Apre il violinista Géza Hosszu Legocky, in bilico tra tradizione gipsy e repertorio classico, seguito da «Piano calling», l'ultimo lavoro di Cesare Picco. Ancora Fisarmoniche in trio, contaminazioni tra Mozart e musica zulu.

«Beyond the frontier» («Oltre la frontiera») è il tema della XIX edizione di Notturni in Villa, il tradizionale festival che anima le calde serate milanesi alla Villa Reale di via Palestro. Ogni giovedì, venerdì e sabato dal 5 al 21 luglio una ricca scelta di concerti per tutti i gusti per l'estate in città. Ma Perché andare oltre il confine? «Superiamo le frontiere con la musica. Un'idea appassionante che vuole essere anche un augurio in un'Europa che vuole restare unita, pur tra le mille difficoltà - scrivono gli organizzatori -. Ma anche una linea artistica che ci ha portato a ricercare progetti trasversali, di contaminazione: accostamenti inauditi, rivisitazioni curiose, prolifici incontri artistici».

Il progetto realizzato con il patrocinio e il sostegno del Comune di Milano, in collaborazione con la Galleria d'Arte Moderna si arricchisce della collaborazione con l'European Union National Institutes for Culture. Parlare di frontiere assume un ulteriore significato se si dà un'occhiata all'elenco delle istituzioni che partecipano al programma: Consolato Generale della Repubblica di Polonia, Consolato Generale dei Paesi Bassi, Goethe-Institut Mailand, Istituto Svizzero di Roma, Forum Austriaco di Cultura, Institut français Milano, Consolato Generale d'Ungheria.

L'apertura del festival che prende il via domani (giovedì) è affidata al Géza Hosszu Legocky, violinista svizzero di origini ungheresi, scoperto e lanciato dalla grande pianista Martha Argerich, sempre in bilico tra passione per la musica gipsy della sua terra d'origine e la tradizione classica di cui è straordinario interprete. Si prosegue venerdì con «Piano Calling» l'ultimo lavoro di Cesare Picco. Molto noto all'estero, soprattutto in Giappone, Picco ha fatto del suo poliedrico stile la cifra distintiva del suo linguaggio musicale. Chiude la settimana (sabato) una formazione in cui Italia, Inghilterra e Olanda dialogano in jazz, «l'European Jazz Quintet», nato dal sodalizio tra l'olandese Dick De Graaf e il pianista Andrea Pozza.

Il 12 luglio è di scena Motion Trio, strabiliante trio di fisarmoniche, fenomeno unico nel panorama World Music europeo, che vanta riconoscimenti e collaborazioni prestigiose, da Krzysztof Penderecki a Bobby McFerrin. Mercoledì tocca ai MoZuluArt (13.07) gruppo nato dall'incontro di un pianista austriaco con tre cantanti dello Zimbabwe, che presenta un singolare progetto di fusione tra Mozart e la tradizione zulu.

I Notturni proseguono con Vladimir Karparov, i Violons Barbares (21 luglio), la Civica Orchestra di Fiati (22), il quartetto di Giovanni Falzone.
(biglietti 5 euro, per info: 02.89122383, www.amicidellamusicamilano.it)

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