Finito il boom del metaverso come nuovo oggetto tecnologico commerciale, finalmente si comincia a parlare della sua utilità, che spazia in campi che davvero possono cambiare il nostro futuro. Per esempio in medicina, e la notizia è che in Italia il metaverso arriva in ospedale, esattamente nell’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Cagliari che ha annunciato l’apertura, appunto, di un Metaospedale. Praticamente una rivoluzione. I benefici dell’entrata della tecnologia nelle cure quotidiane è enorme. Nella nuova struttura virtuale, realizzata in collaborazione con Meta e presentata a Roma al Binario F, si entra indossando il visore per la realtà virtuale Oculus, ma anche da pc, tablet e smartphone. Ci si trova a quel punto davanti a un ambiente che sembra reale, diviso come tutte le strutture mediche: al piano terra si prenota una visita, si paga il ticket, si prenota il ritiro dei farmaci, così come si può entrare nel proprio fascicolo sanitario elettronico e monitorare l’attesa al Pronto Soccorso.
Al primo piano l’ambiente virtuale presenta l'Ufficio relazioni con il pubblico, e se il luogo resta digitale a quel punto di può parlare con persone vere per ottenere informazioni. Il vantaggio è notevole: intanto perché il Metaospedale sarà a questo punto aperto ai cittadini 24 ore su 24, e poi perché è già previsto un ampliamento che poterà strutture per la formazione ma addirittura un reparto per la terapia del dolore. Insomma, è solo l’inizio. Quello dell’uso del metaverso in medicina, come si è detto, è davvero un modo per abbattere le frontiere nel campo della salute che la realtà vede ancora lontane.
Negli ultimi dieci anni i progressi sono stati notevoli: la digitalizzazione ha trasformato il settore sanitario con soluzioni tecnologiche che facilitano l’erogazione e l’accesso alle cure e il primo ospedale come quello che verrà aperto in Italia è del gruppo Thumbay, lanciato nel 2022 negli Emirati. Dove non solo la realtà virtuale, ma anche quella aumentata hanno esteso l’uso di avatar per interagire con i medici, facilitando la fruizione di servizi internazionali senza spostamenti fisici.
Tecnologie come Microsoft HoloLens consentono infatti consulti virtuali immersivi, mentre soluzioni AR come quelle di ThirdEye permettono ai soccorritori di condividere immagini dal vivo con i medici per interventi tempestivi. Inoltre, il metaverso migliora la diagnosi e il trattamento medico grazie alla condivisione rapida dei dati e al monitoraggio a distanza, con le tecnologie VR che possono ridurre le barriere geografiche, permettendo consulenze tra continenti. Mentre il concetto di “gemello digitale” consente simulazioni mediche basate sui dati del paziente per prevedere esiti e rischi sanitari. Anche i servizi di salute mentale ne traggono beneficio, per esempio aiutando i bambini con autismo a sviluppare abilità sociali in ambienti virtuali sicuri.
Poi c’è il campo della formazione, nel quale il metaverso offre ai futuri medici la possibilità di osservare e praticare procedure in contesti 3D, favorendo una formazione innovativa e immersiva. In pratica siamo all’inizio di una nuova era della medicina, e l’Italia finalmente ne fa parte. Il caso di Cagliari è solo il primo di quelli che porteranno l’accessibilità alle cure nel futuro.
Restano ancora, ovviamente, delle questioni da affrontare: la sicurezza dei dati, l’accessibilità per le persone meno esperte di tecnologia e le
normative sulla privacy e sull’uso dei dati sanitari che variano da Paese a Paese. Ma una volta che si riesce a parlare di tecnologia nel giusto contesto, tutto verrà di conseguenza. Anche, magari, una vita più sana e più lunga.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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