Prima di tutto la manutenzione programmata, ma anche la limitazione del traffico che lo assedia, la verifica dello stato di salute di tutte le murature, la pulitura, il consolidamento. Per l'archeologo Giuseppe Proietti, commissario per l'archeologia di Roma e Ostia, sono queste le priorità per il Colosseo, le prime cose in cui si investiranno i 25 milioni di euro che si spera di raccogliere dagli sponsor. Annunciato qualche giorno fa dal ministero, il bando di concorso, da oggi è on line sul sito dei Beni culturali. Qualche mese fa si era esposto Diego Della Valle, ora la speranza è che si facciano avanti, concretamente, in tanti, italiani o stranieri.
Obiettivo, dar vita a quello che il sindaco della capitale, Gianni Alemanno, definisce un «nuovo mecenatismo». E che per il ministro Sandro Bondi, è un modello da applicare anche ad altri monumenti. All'idea di finanziare interamente con capitali privati la messa a nuovo del Colosseo, il Campidoglio e il ministero per i Beni e le attività culturali lavoravano da oltre un anno. La gara è aperta, c'è tempo fino alle 12 del 30 ottobre. Poi i cantieri dovrebbero aprirsi a stretto giro, si punta a finire 2013. E il Colosseo non chiuderà mai per restauro. I circa 35 milioni che gli oltre 6 milioni di visitatori lasciano ogni anno nelle casse del più famoso monumento italiano, serviranno come è sempre stato a finanziare di fatto le necessità dell'intero patrimonio archeologico della capitale e di Ostia.
Soldi dai privati per il restyling, dunque. Ma niente pubblicità sui punteggi, hanno assicurato Bondi e Alemanno. Si è scelto un approccio «non invasivo», con un coordinamento di iniziative per pubblicizzare la sponsorizzazione e la possibilità per i privati di sfruttare l'immagine del Colosseo e stampare il loro logo sui biglietti di ingresso. Il piano dei lavori elaborato dal commissario e dalla sovrintendenza dei beni archeologici di Roma, prevede si parta con il restauro del prospetto settentrionale (costo stimato 5 milioni di euro), poi si prosegua con il restauro del prospetto meridionale (circa 2 mln), con la sostituzione delle chiusure dei fornici del primo ordine con nuove cancellate (2 mln). Seguiranno la revisione e il restauro degli ambulacri del primo e secondo ordine, il consolidamento degli ipogei, l'adeguamento e l'integrazione degli impianti. Si farà un nuovo Centro Servizi, che sposterà dall'interno del monumento alla piazza, biglietteria, book shop e bagni. Si provvederà all' illuminazione, che rientra nel progetto di luci dell'intero Foro Romano e il cui costo non è compreso nei 25 milioni. E per far sì che il monumento non faccia più da spartitraffico, il comune lavorerà a un piano complessivo di viabilità per tutta l'area archeologica.
In autunno, intanto, finiranno i lavori di restauro dell'attico e dei sotterranei, che dovrebbero essere anch'essi aperti al pubblico, una volta trovato l'accordo con i sindacati. Una cosa è certa: una volta restaurato, ha assicurato il sottosegretario Francesco Giro, l'anfiteatro Flavio non sarà scenario per i grandi concerti.«Creano solo disagio fisico e acustico».
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