Il Nuovo Psi dà la sveglia al Pdl: «Scegliete il candidato sindaco»

È duplice e incisivo l’appello lanciato ieri mattina, in un convegno all’Hotel Bristol, dal Nuovo Psi che non ci sta proprio a restare «voce che grida nel deserto» della politica locale e nazionale. Primo: il Pdl si svegli dal torpore imperante e trovi un candidato sindaco di Genova alternativo al senatore Enrico Musso. Secondo: Genova si dia una scossa e rivendichi un ruolo autorevole nella portualità, consono alle sue tradizioni e alle opportunità che le stanno di fronte. Due temi, uno più aderente alla politica, l’altro all’economia, che non possono però - come sottolinea il segretario regionale ligure del partito, Giuseppe Vittorio Piccini - considerarsi slegati far loro. È chiaro che una civica amministrazione capace, dinamica, efficiente - tutto il contrario, par di capire, di quella che governa attualmente a Tursi - dev’essere in grado di coniugare le strategie politiche con lo sviluppo della città, strettamente connesso allo sviluppo del suo porto. «Invitiamo il Pdl ligure a battere un colpo, a dare segni di vita - precisa Piccini -. Il Nuovo Psi non smette di fare politica in attesa che il Pdl, la “Bella addormentata nel bosco“, si svegli, con la volontà di portare avanti la voglia di cambiamento dei moderati a Genova. La voglia di cambiare - ha concluso il segretario socialista - deve trovare nel candidato sindaco un nuovo personaggio fortemente legato al territorio e ai genovesi». Ben venga, dunque, un sindaco all’altezza per realizzare anche quell’obiettivo di città-porto che garantisce ingenti risorse e occupazione diretta e nell’indotto.
Ruotano fondamentalmente intorno a questi temi le tesi al convegno organizzato da quei socialisti che si riconoscono nel centrodestra e rivendicano con orgoglio l’appartenenza storica alla grande famiglia dei riformisti (veri). Accenti che riecheggiano innanzi tutto nell’intervento di Renata Oliveri: un intervento particolarmente accorato, ma anche rigoroso per aderenza al tema dell’incontro, «Mare e litorale, principali risorse economiche della Liguria». Oliveri - che, pur non essendo mai «uscita dal campo», conferma di sentirsi ancora più impegnata, oggi, per contribuire alla promozione e all’affermazione dei valori della politica - traccia lo scenario di oggi e di domani in cui la portualità a Genova e in Liguria, e non solo, ha una funzione determinante. Le fanno eco, fra gli altri, Mario Parmeggiani, amministratore di Porto Lotti a La Spezia, e l’ammiraglio Franco Magazzù, secondo cui «i tre porti liguri non devono essere visti in competizione tra loro, ma quali parti costituenti di un complesso e robusto sistema logistico. In questo quadro - conclude Magazzù - portualità, cantieristica e turismo sono le risorse a disposizione, nelle quali dobbiamo investire per una migliore condizione economica di tutta la regione». Sintesi di chiusura affidata all’onorevole Lucio Barani che colloca le esigenze locali nell’ambito più generale della politica e dell’economia del Paese.

Con l’adesione convinta degli «addetti ai lavori» presenti: da Matteo Rosso a Lilli Lauro («giusto esserci oggi, qui, anche con l’umiltà di apprendere sempre cose nuove e confrontarsi con i problemi reali»), da Matteo Fusaro all’architetto Alessandro Casareto. Tutti decisi a farsi sentire a distanza.

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