da Milano
È stata rinviata a oggi la riunione del comitato degli esperti degli Stati membri incaricati di valutare la proposta per lo sblocco dei prodotti tessili cinesi fermi alle dogane europee. Per il momento non vi è ancora un testo formale sul tavolo dellUnione europea: gli uffici di Bruxelles lo stanno mettendo a punto. La proposta ufficiale sarà dunque presentata questa mattina al comitato nel quale si dovrebbe delineare la posizione dei singoli Paesi. Fino a ieri sera erano in corso contatti ad «altissimo livello tra Commissione europea, Pechino e le capitali europee» per cercare di trovare una soluzione che possa ottenere il più ampio consenso possibile.
Lultima crisi per le importazioni di prodotti tessili cinesi nellUnione, con il blocco di oltre 80 milioni di merci nelle dogane europee è stata causata dal superamento delle quote dimportazioni per il 2005, stabilite il 10 giugno in un accordo tra Ue e Pechino entrato in vigore il 12 luglio. I prodotti in causa sono pullover, pantaloni maschili, camicette, fili di lino, reggiseni e gonne. La categoria che ha registrato il superamento delle quote per le quantità più rilevanti sono i pullover: su una quota di poco meno di 69 milioni oltre 48 milioni di maglioni sono bloccati nei porti e le licenze dimportazione sono state 135 milioni. In Italia, per la categoria pullover sono state date 24 milioni di licenze, il numero più elevato dellUe, e gli articoli bloccati sono circa 9 milioni.
Toni tranquillizzanti sul raggiungimento di un accordo arrivano dal vice-ministro alle Attività produttive, Adolfo Urso: «Stiamo lavorando per unintesa reciprocamente soddisfacente che salvaguardi laccordo di Shanghai. Si è fatto qualche passo in avanti». Il Commissario Mandelson «ha capito» che il negoziato per sbloccare il problema delle merci cinesi ferme nei porti Ue va fatto «rispettando gli accordi».
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