Oltre due miliardi di solidarietà dal mondo dei giochi

A oltre 2 miliardi assomma l’investimento che il mondo dei giochi, attraverso i suoi operatori, sarà chiamato a sostenere nei prossimi mesi per rispondere ai bandi su Vlt, Gratta e Vinci e Newslot. Dalle Vlt la richiesta maggiore. Gli operatori interessati alle videolottery dovranno sborsare un miliardo e 144mila euro: all’incirca 22mila a terminale e i terminali in gara sono 52mila, di cui 15mila per il pagamento di ciascun diritto, 5mila per l'acquisto di ogni macchina, 2mila per sistemazione e allacciamento. Se poi ci sarà da attrezzare nuovi spazi, come negli alberghi con almeno 100 camere, il costo aumenterà ancora. Nello stesso tempo la partecipazione alla gara per rinnovare le concessioni delle Newslot comporterà un esborso di almeno 300-350 milioni. Ed eccoci al Gratta e Vinci che sarà gestito da 4 operatori: il ministero dell’economia intende incassare 800 milioni, di cui 500 nel 2009 e 300 nel 2010, lo afferma l'art. 21 del dl anticrisi appena approvato in Commissione. Le tre voci, sommate l’una all’altra, portano a oltre 2 miliardi di investimenti nel prossimo autunno. Il Governo non può farne a meno, in pratica si tratta di somme già poste a bilancio per ricostruire l’Abruzzo martoriato dal terremoto. Di qui l’aiuto, diretto o indiretto, che il mondo politico fornirà agli operatori nei rapporti con le banche per implementare le linee di credito o avviarne di nuove.
Uno sforzo immenso, richiesto in grande parte ai soliti noti. Ma i soliti noti ce la faranno, come sempre. E’ il segnale che arriva da un mercato in costante espansione, atteso a fine anno sui 52-53 miliardi di euro: il migliore del paese in percentuale, il quarto per movimento, con quasi 15 mila dipendenti e altri 60-65 mila posti di lavoro nella filiera. Da uno studio del Censis scaturiscono dati di estremo interesse sui valori del comparto. Prendiamo in considerazione la raccolta. È vero che vale all’incirca il 5% dei consumi delle famiglie, ma è altrettanto vero che il 68,5% di quanto speso ritorna nelle tasche dei giocatori attraverso le vincite. In altre parole il consumo netto delle famiglie nel 2008 è stato di 14,9 miliardi sulla raccolta complessiva di 47,5 miliardi. L’analisi territoriale dice : si gioca di più nelle province a maggiore ricchezza.
Va poi aggiunto che l’aumento della raccolta è legato strettamente alla strategia di Aams che ha incanalato nel circuito legale un’elevatissima quota di gioco illegale, in mano alla criminalità organizzata: in soldoni 15 miliardi dai videopoker, almeno un miliardo dalle scommesse sportive, all’incirca 2 miliardi da lotterie e riffe clandestine. I Monopoli hanno ragione quando affermano che «le politiche italiane non sono né possono essere considerate espansive del gioco come tale, ma esclusivamente del solo gioco sicuro a scapito di quello illegale o irregolare».

Di questo mercato si tende invece a parlare in senso negativo, basta considerare il gran vociare sulle ludopatie che vanno sicuramente e drasticamente combattute, ma riguardano solo l’1,5% dei giocatori. Sarà bene che i censori di turno siano più cauti e meglio informati sul settore prima di dare giudizi denigratori.

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