L'Aja - E' iniziata la conferenza internazionale sull'Afghanistan organizzata dalle Nazioni Unite. Partecipano un'ottantina di paesi e una ventina di organizzazioni. Intanto arriva un primo importante segnale di apertura da parte dell'Iran, che si dichiara pronto a partecipare agli sforzi di ricostruzione del paese. Lo ha assicurato il viceministro degli Esteri iraniano Mohammad Mehdi Akhundzadeh nella sessione d’apertura della conferenza. E gli Stati Uniti ribadiscono un concetto già anticipato dal presidente Obama: cooperiamo coi talebani moderati.
Teheran collaborerà "Accogliendo con favore le proposte di una cooperazione congiunta da parte dei paesi contributori, l’Iran è assolutamente pronto a partecipare a progetti mirati nella lotta contro il narcotraffico e ai piani in linea con lo sviluppo e la ricostruzione dell’Afghanistan" ha affermato il diplomatico iraniano, davanti alla platea della riunione presieduta dall’Onu, dove sono presenti anche il segretario generale delle Nazioni Unite Ban Ki-Moon e il presidente afgano Hamid Karzai oltre al segretario di Stato americano Hillary Clinton.
Clinton: riconciliazione coi talebani moderati Il segretario di Stato Hillary Clinton sostiene la riconciliazione in Afghanistan con la parte moderata dei talebani. "Ai talebani che rompono con l’estremismo va offerto - ha detto la Clinton parlando alla conferenza Onu all’Aja - un’onorevole forma di riconciliazione".
Frattini: 240 soldati per le elezioni L’Italia invierà 240 soldati supplementari per la prossima estate per il periodo delle elezioni in Afghanistan. Lo ha formalmente confermato il ministro degli esteri Franco Frattini nel suo intervento alla conferenza dell’Aja sull’Afghanistan. Il titolare della Farnesina ha confermato che l’Italia intende fare la sua parte fino in fondo per la stabilizzazione del paese ed ha ribadito che verrà anche aumentato il numero dei carabinieri per l’addestramento della polizia afgana. L’Italia intende inoltre partecipare attivamente alla ricostruzione economica e civile dell’Afghanistan.
Quale tipo di missione Rispetto alle opzioni in campo, che vanno da una missione in ambito Isaf-Nato, come quella in corso in Iraq, ad una missione di gendarmeria (proposta dalla Francia) in ambito Ue, Frattini ha detto: "la missione Isaf credo sia la più
opportuna, ma siamo pronti ad ascoltare anche le altre opzioni". "Siamo interessati ad un migliore coordinamento", ha insistito Frattini, rilevando che l’Italia esplorerà "in profondità i modi per evitare duplicazioni".
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