Onu: Kosovo autonomo Ma Belgrado non ci sta: "Non lo riconosceremo"

L’indipendenza del Kosovo non è un atto contrario al diritto internazionale secondo la Corte di giustizia dell’Onu. Pristina: "Ora rapporti alla pari con la Serbia". Ma da Belgrado doccia gelata

Onu: Kosovo autonomo 
Ma Belgrado non ci sta: 
"Non lo riconosceremo"

Bruxelles - La proclamazione dell’indipendenza del Kosovo non è un atto contrario al diritto internazionale. Lo afferma la Corte di giustizia dell’Onu nel parere consultivo pronunciato oggi all’Aja." La legge generale internazionale non contiene proibizioni all’indipendenza. Di conseguenza la dichiarazione (di indipendenza del Kosovo, ndr) non ha violato la legge generale internazionale", ha dichiarato il presidente della Corte di giustizia dell’Aja, che sta ancora leggendo le ragioni che hanno portato al verdetto.

Pristina: "Rapporti alla pari" Dopo il verdetto sulla legalità della proclamazione di indipendenza del Kosovo "ci aspettiamo che la Serbia venga verso di noi per discussioni": è il primo commento del ministro degli esteri del Kosovo Skender Hyseni, al termine della lettura del parere consultivo. "Le discussioni devono però avvenire entro Stati sovrani" ha chiarito Hyseni. Finora la Serbia ha sempre rifiutato di riconoscere lo status indipendente del Kosovo. Dopo il verdetto odierno, Hyseni ha detto di aspettarsi che anche i cinque paesi europei che non hanno ancora riconosciuto la proclamazione del 17 febbraio 2008 (Spagna, Romania, Grecia, Slovacchia e Cipro), riconoscano ora l’indipendenza del Kosovo.

No dalla Serbia La Serbia non cambia posizione e "non riconoscerà mai" la proclamazione "unilaterale" di indipendenza del Kosovo, nonostante la dichiarazione di legalità fatta oggi dalla Corte di giustizia dell’Aja. Lo ha dichiarato il ministro degli esteri della Serbia, Vuk Jeremic. Per Belgrado, i giochi non sono conclusi, perché "la questione è politica" ed ora "la parola passa all’Assemblea generale dell’Onu" in settembre. " Ci spetta una dura lotta, certo una lotta con i mezzi politici.

Ma noi ci siamo già abituati" ha detto ancora Jeremic. Secondo quanto riferiscono i media a Belgrado, il ministro degli esteri ha invitato i serbi nel Kosovo e in Serbia a mantenere la calma e a non reagire a eventuali provocazioni

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