Ora l’incubo dei rifiuti contagia gli stilisti e arriva in passerella

È il momento della eco-couture. L’incubo di Napoli, con le strade sommerse dai rifiuti dilaga anche sulle passerelle romane, dove Gattinoni fa sfilare l’abito-riciclaggio dalla gran gonna sfilacciata in una miscellanea di materiali, compresa la plastica grigia delle buste della spazzatura; il vestito-Tsunami; la nera Vedova della natura, con origami tracciati al laser, cui fa da contrappunto la bio-sposa, in fibra naturale bianco-dorata tutta riciclata e per di più dal prezzo accessibile.
«Il mio sogno è una sfilata con giovani stilisti che riescano a portare nel mondo un messaggio etico e sostenibile sulla difesa del pianeta», dice la neopresidente di Alta Roma Nicoletta Fiorucci, che debutta in versione ambientalista, ringraziando il suo predecessore e maestro, Stefano Dominella. Quanto alle strane regole che escludono dal calendario giovani affermati come Marco Coretti, la Fiorucci garantisce che risolverà la questione: «Farò di tutto, anche con modifiche al regolamento. E poi, Coretti è una risorsa per la moda romana, ha tutta la mia stima. Si può dire che io sia quasi una sua testimonial: ho tanti suoi abiti, sempre così attuali e vestibili».
Al «buon selvaggio» di Rousseau s’ispira la collezione Gattinoni di Guillermo Mariotto. Applausi da stadio nel Palazzetto dello Sport, per abiti trasmutanti come la pelle degli animali che si mimetizzano con la natura: intarsi-zebra, paillettes leopardate, petite-robe-scarabeo, maglie in biocachemire simili a liane, spolverini che svolazzano come ali, bustier di rafia, gonne-pannocchia. E borse-zucca, gioielli allegorici della principessa Grazia Borghese. In prima fila c’è la bionda Elisabetta Tulliani, che da pochi mesi ha dato una bimba al leader di An Gianfranco Fini. «Ho lasciato tutto per dedicarmi a Carolina - sorride - è molto impegnativa e mi fa felice. Il papà? Anche lui è tutto preso dalla novità e sì, mi aiuta quando può, anche cambiando i pannolini. Non credo che tornerò a lavorare per lo spettacolo, semmai come avvocato».
Alla sfilata di Fausto Sarli, invece, non c’è l’ex moglie di Fini, Daniela, affezionata cliente del sarto napoletano. Nell’Auditorium trasformato da vetrate gotiche, ecco abiti sofisticati con lunghe maniche che sfiorano il pavimento e cascate di perle, intrecci di nastri e fiori come quelli che indossava la sposa di Ludovico il Moro, Beatrice d’Este. Sarli s’ispira alla pittura del primo Rinascimento e fa sfilare, con la top model Eva Riccobono, la miss Italia 2007 Silvia Battisti, «la nuova Carla Bruni».
Atmosfera hippy-chic a via del Governo Vecchio, per l’happening psichedelico di Patrizia Pieroni nel suo show-room Arsenale. La stilista ridisegna con estrema originalità pantaloni a vita alta sotto a giubbini-chiodo, vestitini minimal in lino, tuniche a trapezio e gonne maxisovrapposte. Molto particolari gli abiti-quadro con stampe napoleoniche in velo cangiante.
Dopo l’omaggio al grande Emilio Schubert, a S.

Spirito in Sassia i babymodelli di Kids for Kids con mamme-vip come Gaia De Laurentiis e Matilde Brandi, per griffe internazionali (in anteprima, anche Chiara Boni) riunite per beneficenza. Con il messaggio: «Non abbandonarlo, perché un cassonetto non è una culla».
Ha collaborato Alessandra Caputo

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