Ora Penati rivede i suoi piani: "Il termovalorizzatore? Serve"

Scopre che ci vuole «un nuovo impianto di termovalorizzazione». Che così può «arrivare rapidamente in Provincia di Milano alla totale autosufficienza per quanto riguarda lo smaltimento dei rifiuti». E, bontà sua, che è indispensabile per «garantire ai cittadini che non ci sarà nessuna emergenza».
Virgolettati che sorprendono, quelli siglati da Filippo Penati. Già, a reclamare un nuovo termovalorizzatore - e, dettaglio, «di grandi dimensioni» - è il presidente della Provincia di Milano. Sì, avete letto bene: l’inquilino di Palazzo Isimbardi - con lo spettro delle urne in Provincia - sposa la linea della Regione Lombardia e del Comune di Milano.
Come dire: Penati ammette la fondatezza delle osservazioni che lo scorso gennaio avevano spinto il Pirellone a stroncare il piano provinciale dei rifiuti. Che, secondo i tecnici regionali, conteneva troppe «ambiguità» sui termovalorizzatori ovvero «per nessuno degli impianti esistenti» era percorribile «l’opzione di potenziamento-rinnovamento degli stessi». Quel piano presentato da Bruna Brembilla, assessore provinciale all’Ambiente, faceva acqua da tutte le parti e, quindi, Massimo Buscemi, assessore regionale alle Reti, l’aveva respinto al mittente con decine di osservazioni, di prescrizioni perché a Milano «c’è bisogno di un termovalorizzatore» altrimenti, questa la tesi dell’amministrazione Formigoni, Milano diventa come Napoli.
Fotografia di troppo ma non per la «sua» maggioranza: «La costruzione di un nuovo inceneritore non è prevista nel nostro programma di governo» è il leitmotiv di Rifondazione comunista, verdi, Sinistra democratica e Comunisti italiani. Affermazione accompagnata dalla richiesta continua di verifiche politiche sostenute pure dagli ambientalisti. Che Penati può respingere solo grazie al «senso di responsabilità», al voto di Fi e An: «Siamo sempre stati per la costruzione di un termovalorizzatore e adesso offriamo a Penati il nostro sostegno» chiosano i capigruppo Bruno Dapei (Fi) e Giovanni De Nicola (An). Solo così la Provincia di Milano può modificare il piano provinciale dei rifiuti secondo le osservazioni della Regione e, quindi, sostenere che «c’è bisogno di un nuovo termovalorizzatore». Dichiarazione non di principio che squaglia un pezzo di maggioranza provinciale ma, nei fatti, rende la Provincia di Milano finalmente autosufficiente.
E questo consente, oggi, a Penati di poter vantare sia il superamento delle contrapposizioni ideologiche che «un rapporto di collaborazione proficuo» con la Regione e il Comune ma pure di suggerire «la concretezza dei fatti» per superare «i dubbi che ci sono da parte dei cittadini». Anche di quelli che vivono nel Sud Milano, dove secondo Maurizio Cadeo «potrebbe sorgere il nuovo impianto».

Localizzazione che, Penati aveva smentito pur sapendo che a scegliere il loco non sarebbe stata la Provincia bensì la Regione. Motivo? C’erano le elezioni e un impianto di termovalorizzazione era di troppo per la sinistra.

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