La proposta di Dario Franceschini di lavorare a un'alleanza tra il Partito Democratico e il Movimento 5 Stelle ha già raccolte le prime (negative) risposte. Il primo "niet" è arrivato, via social, dal profilo Twitter di Sandro Gozi, ex sottosegretario agli affari europei nel governo Renzi e in quello Gentiloni.
Gozi, che alle elezioni Europee del 26 maggio si è candidato in Francia nella lista di Emmanuel Macron, ha così bocciato l'assist offerto da Franceschini alla compagine pentastellata: "Caro Dario Franceschini, anche i partiti di Orban e Kaczyski hanno votato Von der Leyen. Vogliamo fare una maggioranza europeista anche con loro? Su Russia, stato di diritto, Venezuela, fake news, ad esempio, che si fa con M5S? Ci mettiamo tutti il gilet giallo?".
Caro @dariofrance @Corriere anche i partiti di Orban e Kaczyński hanno votato @vonderleyen Vogliamo fare una maggioranza “europeista” anche con loro? Su #Russia Stato di diritto #Venezuela #FakeNews ad esempio, che si fa con #M5S? Ci mettiamo tutti il gilet giallo?
— Sandro Gozi (@sandrogozi) July 22, 2019
A Gozi hanno fatto eco anche Luigi Marattin – "È finalmente arrivata la reazione dura che, anche ieri sera, sollecitavo dal mio partito. Alle parole di Di Maio ('il Pd toglie i bambini alle famiglie usando l’elettroshock per poi venderseli') ha risposto, sul più importante quotidiano italiano, sun dirigente di lungo corso e di primo piano del mio partito: 'In fondo i Cinque Stelle sono diversi dalla Lega.
Insieme possiamo difendere certi valori'" – e Ivan Scalfarotto: "Costretto ahimè a ribadire che dove c'è il #M5S - quelli dell'antipolitica, della demagogia, delle espulsioni, delle fake news e delle aggressioni sulla rete, di Maduro, dei gilet gialli, dei no vax, della decrescita, della galera facile, dei tagli alla stampa - non ci sono io".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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