Perdono seduta di chemio perché multate dai vigili: la replica del Comando

Avrebbero perso la seduta di chemioterapia perché multate dai vigili urbani. Due donne sono state fermate dagli agenti che hanno loro contestato la mancata revisione del veicolo. L'automobilista farà ricorso, ma nel frattempo il Comando di polizia municipale racconta la propria versione dei fatti

Perdono seduta di chemio perché multate dai vigili: la replica del Comando

Fermate dagli agenti della polizia municipale a Palermo mentre stavano andando a fare una seduta di chemioterapia. Protagoniste di questa storia mamma e figlia che si stavano dirigendo in auto alla clinica Maddalena. Un controllo dei veicolo ha fatto sì che si scoprisse che l'auto era priva di revisione. A causa dello stop, le donne hanno dovuto rinunciare alla seduta di chemioterapia a cui si sarebbe dovuta sottoporre la madre, malata terminale affetta da un carcinoma metastatico al pancreas. La notizia è stata riportata da BlogSicilia. Secondo il racconto delle due donne gli agenti non hanno voluto sentire ragioni. "Oggi stavamo andando a fare la chemio e siamo state fermate. Guidava mia madre la quale ha provato a spiegare al vigile che eravamo di fretta. Tira fuori i documenti e li consegna al vigile il quale si accorge che la revisione è scaduta, ma da appena 20 giorni quindi non è scattato il sequestro ma una semplice multa. Sono passati 30 minuti e abbiamo perso l’appuntamento in ospedale, rinviato a domani. Umanità zero, potevano prendere i dati, inviarli al comando e nel frattempo lasciarci andare vista la situazione. Intanto oggi stesso ho provveduto a fare la revisione e domani pagherò la sanzione che tuttavia impugneremo per motivi circostanziali”.

Qualche ora dopo è arrivata la replica del Comando di polizia municipale. Una replica circostanziata nei fatti che sovverte il racconto delle due donne. "Il Comando di polizia municipale precisa che giornalmente gli automobilisti adducono le motivazioni più disparate, a volte anche inverosimili, per eludere i controlli della polizia municipale, a maggior ragione quando stanno palesemente violando le regole del Codice della Strada - spiegano gli agenti -. Nel caso in oggetto, riscontrato che il veicolo risultava non autorizzato alla circolazione, gli agenti hanno chiesto, senza ottenerla, documentazione che dimostrasse la situazione di emergenza, stante anche la circostanza che apparentemente il veicolo andava in direzione opposta al nosocomio. Va precisato che lì dove si riscontrino situazioni di emergenza o esse siano palesi, gli agenti si attivano sempre per facilitare il raggiungimento degli ospedali, anche scortando i veicoli. Nella fattispecie, la pattuglia che ha effettuato il controllo a piazza Vittorio Veneto ha chiesto alla signora se avesse una certificazione medica attestante le cure a cui dichiarava di doversi sottoporre. La signora non ne era in possesso ed era fuori itinerario rispetto all'ospedale presso cui dichiarava di doversi recare.

L'accertamento della violazione (la mancata revisione del veicolo, per cui lo stesso non avrebbe dovuto trovarsi su strada) ha richiesto non più di pochi minuti, in quanto in tal caso non vi è una completa compilazione manuale ma l'utilizzo di un prestampato. Quanto riportato dalla signora e pubblicato senza previa verifica dei fatti risulta pertanto del tutto difforme dalla realtà e gravemente lesivo dell'immagine della polizia municipale".

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