Pochi tamponi e numeri che potrebbero essere sottostimati in Sicilia

C'è una relazione tra il numero di tamponi e il numero dei contagiati in Sicilia, ma nell'Isola il numero dei decessi resta contenuto

Pochi tamponi e numeri che potrebbero essere sottostimati in Sicilia

I numeri ufficiali dicono che ad oggi in Sicilia i tamponi effettuati sono 19.896. Di questi sono risultati positivi 1.932 (+73 rispetto a ieri), mentre, attualmente, sono ancora contagiate 1.726 persone (+62). Sono ricoverati 627 pazienti (+19 rispetto a ieri), di cui 74 in terapia intensiva (+1), mentre 1.099 (++43) sono in isolamento domiciliare, 95 guariti (+1) e 111 deceduti (+10 rispetto a ieri).
In realtà però, i dati che abbiamo i nostro possesso non ci permettono di fotografare in maniera precisa la situazione attuale nell'Isola. Lo dimostrano anche i numeri che arrivano dalle singole province. Agrigento registra 99 persone positive al coronavirus (0 ricoverati, 2 guariti e 1 deceduto); Caltanissetta, 82 (25, 4, 7); Catania, 506 (158, 21, 42); Enna, 266 (162, 1, 13); Messina, 306 (130, 14, 24); Palermo, 260 (77, 24, 12); Ragusa, 40 (6, 4, 3); Siracusa, 77 (44, 24, 6); Trapani, 90 (25, 1, 3). Dai dati emerge in maniera abbastanza chiara che Catania e Messina restano le città più colpite, nonostante la somma della popolazione delle due città raggiunge il totale degli abitanti della sola Palermo.

Come si può spiegare il dato? Forse dal fatto che proprio Messina e Catania sono le due città di frontiera e che nella città dello Stretto c'è stato il più alto numero di transiti. Ma è solo un'ipotesi. Resta il fatto che si cerca di fare quanti più tamponi possibili, ne servirebbero ancora di più perché non sono mai sufficienti per cercare di fornire dati quanti più possibili precisi. Anche la Protezione civile ha più volte ribadito che al Sud c'è l'augurio che con l'adozione di corretti comportamenti questi numeri possano essere mantenuti. In Sicilia ci sono una serie di misure messe in campo di assistenza alla popolazione che permetterebbero di intervenire tempestivamente qualora l'Isola dovesse avere bisogno di un supporto extra di personale medico.

In ogni caso senza un adeguato numero di tamponi non è possibile realmente verificare il numero dei contagi. L'allarme era stato lanciato qualche giorno fa dallo stesso Governatore Nello Musumeci che aveva pressato su tre punti: aumento dei tamponi, la necessità di reperire i reagenti e implementare il numero dei laboratori. In Sicilia, come purtroppo succede anche in altre regioni italiane, mancano i reagenti per i test del coronavirus. La moltiplicazione dei laboratori ha creato un "imbuto per la difficoltà di approvvigionare i laboratori di reagenti. Le società che li realizzano - ha spiegato il numero uno di Palazzo Orleans - sono quasi tutte straniere, fatta eccezione per una limitata produzione nazionale che deve servire tutto il Paese; da qui l'impatto più lento delle analisi, che si articola per circa quattro ore per ciascun gruppo campioni". La Regione Siciliana ha autorizzato venti laboratori, e - ha assicurato - che è pronta ad aumentarne il numero nella rete del privato laddove si determinassero ulteriori possibilità.

Anche il capo della protezione civile Angelo Borrelli su richiesta espressa del governatore siciliano ha risposto che: "Per la questione reagenti ho invitato il ministero della Salute a un tavolo per individuare delle soluzioni. È una delle esigenze che stiamo andando a soddisfare e necessita un coordinamento a livello nazionale", spiega il capo della protezione civile nazionale.

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