Parigi vende le autostrade, Italia fuori

da Parigi

Il superministro economico francese Thierry Breton ha annunciato ieri i risultati della privatizzazione di tre fondamentali reti autostradali nazionali per una cifra complessiva di 14,8 miliardi: le Autoroutes du Sud de la France (Asf), la Société des autoroutes du nord et de l'est de la France (Sanef) e le Autoroutes Paris-Rhin-Rhône, ossia Parigi-Reno-Rodano (Aprr).
La vera battaglia ha avuto luogo per la conquista di quest'ultima società. In campo c'era la cordata guidata dall'italiana Autostrade, che ha fornito una serie di garanzie per il personale, ma ha fatto un’offerta inferiore di un solo euro per azione (60 contro 61) rispetto alla cordata vincente, un'alleanza franco-australiana. Dunque Aprr passerà per 7 miliardi (di cui 4,9 per lo Stato francese) a una società detenuta in modo paritetico dal gruppo francese di costruzioni Eiffage e dai fondi d'investimento Mig del gruppo bancario australiano Macquarie. In realtà un terzo contendente ha partecipato alla battaglia per Aprr: la spagnola Cintra, che aveva formulato l'offerta più elevata di tutte (62 euro per azione), ma è stata ugualmente scartata. Adesso Cintra si prepara a portare il dossier di fronte alla magistratura, sospettando che l'attribuzione di Aprr sia avvenuta sulla base di considerazioni «nazionalistiche» piuttosto che nel rispetto delle regole del mercato.
Il gruppo Vinci (un gigante francese delle costruzioni, fatturato annuo di 19,5 miliardi) avrà il 50,3% del capitale di Asf, di cui aveva già in portafoglio il 23%, al prezzo provvisorio di 50 euro per azione. Vinci è oggi una delle più rampanti società transalpine, ma gli analisti notano che il suo indebitamento ha ormai raggiunto il livello di guardia: 240% dei fondi propri.
La Sanef si appresta a parlare catalano, anche se - in omaggio alle regole del nazionalismo economico francese - i nuovi acquirenti, ossia il gruppo Abertis (appartenente al 43% a Caixa Bank e ad altre banche catalane), hanno preferito allearsi con soci finanziari come la Caisse des Dépôts, Axa, Crédit Agricole e fondi d'investimento della famiglia Peugeot. Lo Stato francese ha venduto interamente la sua quota del 75,7% della Sanef alla cordata guidata dal gruppo che già gestisce 1.534 chilometri di autostrade spagnole, al prezzo di 58 euro per azione. «L'operazione fa di Abertis uno dei giganti delle autostrade europee, con ulteriori prospettive di sviluppo nel continente», è il commento di Pascal Ravery di JP Morgan. «Il processo di privatizzazione di alcune autostrade ha permesso di valorizzare il patrimonio pubblico francese in condizioni finanziarie eccellenti», è il commento che fanno i responsabili di questo dossier al ministero dell'Economia. Eppure qualche polemica germoglia nel clima di generale ottimismo.

È vero che i 14,8 miliardi ricavati complessivamente sono considerati un prezzo ragionevole dal punto di vista dello Stato venditore, ma quella cifra è sensibilmente inferiore a quella («tra i 22 e i 23 miliardi») citata dal deputato Gilles Carrez, relatore della legge Finanziaria, in occasione del dibattito parlamentare dello scorso 11 ottobre.

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