"Tirocinio in carcere per i neo pm". Arriva la pdl Sciasia-Tortora

La proposta di legge bipartisan Sciascia-Tortora, presentata oggi alla Camera, prevede un tirocinio di 15 giorni nelle carceri italiane per i neo-pm

"Tirocinio in carcere per i neo pm". Arriva la pdl Sciasia-Tortora
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Si chiama Sciascia-Tortora la proposta di legge bipartisan presentata oggi alla Camera e sottoscritta dai parlamentari di tutti i gruppi politici, ad eccezione di FdI, Lega e M5s, che prevede un tirocinio di 15 giorni nelle carceri italiane per i magistrati freschi vincitori di concorso.

La proposta è stata scritta da +Europa con la collaborazione dell'Associazione Amici di Leonardo Sciascia, dell'Associazione ItaliaStatodiDiritto, della fondazione Enzo Tortora e della Società della Ragione. Nel primo articolo si propone di “inserire la lettura della letteratura anche non scientifica sui principi dello stato di diritto e sulla giustizia quale strumento di garanzia dei diritti e delle libertà, da Manzoni a Sciascia”, spiega il radicale Benedetto della Vedova riferendosi ai testi di Manzoni e Sciascia. Nel secondo, invece, come già anticipato, si prevede un tirocinio di 15 giorni con pernottamento dentro gli istituti carcerari per capire “cosa significa espiare una pena in un carcere italiano".

Il vice presidente della Camera, il forzista Giorgio Mulè, ricorda che, secondo le statistiche, ci sono circa 10mila detenuti per via delle misure di carcerazione preventiva “che poi – spiega -andranno incontro ad assoluzione". Secondo l’azzurro Mulè “i magistrati non possono conoscere solo la saletta degli interrogatori”, ma devono capire “cosa significa dormire a 35 gradi” e vedere con i loro occhi i bagni, le cucine e gli spazi d'aria. “Se devio il percorso di vita di una persona, devo sapere come quelle persone poi dovranno vivere", conclude Mulè. Il dem Federico Gianassi, invece, mette in evidenza le tragiche condizioni delle carceri italiane:"Non c'è unanimità sulle risposte da dare, come abbiamo visto sul dl Carceri. Serve un approccio scientifico, non furore ideologico".

Il segretario di +Europa Riccardo Magi è convinto che tra i magistrati non ci sia “l'idea dell'annientamento della dignità, dell'afflizione pura" che comporta la detenzione."L'idea è che la consapevolezza smuova le coscienze: nulla di vessatorio o di punitivo, né contrapposizione tra politici e magistrati”, conclude convinto che nei prossimi mesi questa proposta sarà incardinata. Per il renziano Roberto Giachetti si tratta di"una grandissima iniziativa" e “l'obbligo andrebbe esteso anche a qualche sottosegretario, in particolare a Stellari".

Tra i vari sottoscrittori del provvedimento ci sono anche alcuni parlamentari di spicco e con una chiara propensione garantista: Debora Serracchiani, Enrico Costa, Angelo Bonelli, Lia Quartapelle, Maria Elena Boschi, Mara Carfagna, Pietro Pittalis, Marianna Madia, Filiberto Zaratti, Alessandro Colucci.

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