Secondo gli investigatori del commissariato Monforte-Vittoria, a comprometterne definitivamente la posizione e ad accelerarne larresto sarebbe stata solo la sua ingordigia, un desiderio quasi spasmodico di mettere a segno dei colpi a raffica che gli fruttassero un bel gruzzoletto. Rapine durante le quali non si risparmiava, arrivando ad assumere atteggiamenti eccessivi che, come unico risultato, hanno fatto sì che i testimoni lo ricordassero ancora meglio. Chissà, forse sognava di tornarsene in Sudamerica da «vincente» Guillermo Alano, 22 anni, uruguayano, clandestino, pregiudicato per spaccio di stupefacenti e una vita fatta da espedienti. Ora si trova a San Vittore, accusato di aver compiuto quattro rapine. Ed è sospettato di altre tre, tutte consumate nel giro di un mese.
I poliziotti lo hanno catturato lunedì. Passeggiava vicino a casa, in via Arquà (zona via Padova) e aveva appena svaligiato una banca lì vicino, lagenzia della Carige di via Leoncavallo, mettendo in scena una delle sue solite «sceneggiate». Il bottino di poco più di 1.000 euro, infatti, glielaveva consegnato il direttore dellistituto di credito che il balordo sudamericano, armato di taglierino, aveva prima minacciato e poi ferito leggermente alla nuca dopo averlo costretto a inginocchiarsi davanti alla cassaforte e ai clienti spaventati.
Venerdì gli investigatori avevano depositato in Procura la richiesta di custodia cautelare nei confronti delluomo, individuato come lautore di due rapine compiute il 15 marzo scorso alla Credem di viale Stelvio e allufficio postale di via Battistotti Sassi e di unaltra commessa il 1 aprile allagenzia della Popolare di Milano di via Padova. Lui certo non sapeva degli accertamenti della polizia o, comunque, forse non immaginava che gli fossero già alle calcagna, comunque ha continuato imperterrito a mettere a segno i suoi colpi.
Lunedì, saputo che lautore del colpo alla Banca Carige di via Leoncavallo 22 era il «solito» latinoamericano a volto scoperto e armato di taglierino, i poliziotti del commissariato sono accorsi sul posto e grazie a una «soffiata» ricevuta dallequipaggio di una volante del commissariato di zona «Villa San Giovanni» si sono spostati insieme con i colleghi di circa 400 metri, in via Arquà. Il 22enne stava camminando di fronte al palazzo dove abita con un connazionale: in tasca aveva ancora 870 del migliaio di euro appena rapinati.
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