Mercoledì la Roma, oggi la Fiorentina. I più trionfalisti dicono: «Andiamo ad assaporare una bella... fiorentina alla brace». I più cauti dicono: «Possiamo giocarcela». Paolo Orsi annota: «Ma mi dite dove vuole arrivare il Presidente?». Pronostico per stasera? «Non perdiamo». Lo stesso conferma Marco Di Pierro con Enrico Vinelli e Rinaldo Marinoni. Tutti in partenza per il Ponte Vecchio. Domanda: «Meglio Milito o Gilardino?». Risposta: «Ma Gilardino chi è?».
«Firenze stanotte sei bella / in un manto di stelle...». Dopo il successo sulla Roma, si cantava così la celebre canzone, uscendo dallo stadio: «Abbiamo battuto la Lupa, ora andiamo a cogliere qualche giglio fiorentino...». La bellezza del tifo rossoblù è questa: trionfalismi e depressioni a go-go. Grande serata, comunque, quella con la Roma e già si pensa a Firenze. Il più felice era un bel signore alto, bianco di capelli, che è sempre, puntuale, ogni partita a fianco di Preziosi. Elegante, sobrio, non si scompone molto, ma «soffre» internamente. Si chiama Gianni Pirajno, è uno degli antichi amici del presidente: «Ci siamo conosciuti - racconta - a Milano, aveva circa diciotto anni. Poi ci siamo ritrovati a Como. Unamicizia indistruttibile». E che faceva Preziosi a 18 anni? «Era in artiglieria con me - sorride Gianni - un ragazzo straordinario». Già. Lamore per lartiglieria gli è rimasto, forte evidentemente, guardando ai «colpi» messi a segno questanno.
Attorno a lui, laltra sera, le stesse scene di entusiasmo viste contro il Milan. In questi momenti la gioia dei rossoblù diventa quasi «compulsiva». Abbiamo visto Biondi, senatore ottantenne, saltare come un bimbo e cantare in coro coi tifosi. Abbiamo visto Mario Corrica (quello dello straordinario progetto del Lido, lui messinese) gioire sotto i suoi baffi curatissimi. Lo stesso raffinato avvocato Vaccaro, scatenato accanto a Gianni Blondet, a Marco Arato incontenibile che neppure la sua consorte riuscire a trattenerlo...
Luca. Al termine della gara Luca Bizzarri si è trovato quasi nelle braccia di Preziosi. Dopo aver gridato e urlato di tutto al povero Spalletti ha deciso (stando ai suoi amici) di invitare Milito quale istruttore di «danza classica» alla sua nuova scuola di recitazione. Uno che recita e balla come Diego non lo si trova tanto facilmente...
Era piacevolmente felice anche Gianni Scerni, lui solitamente serioso, mentre in tribuna donore gongolavano sia Capozucca (anche perché, dicono i maligni, dopo la partenza di Foschi la sua vita è più serena), il «dandy» Donatelli, sciarpa firmata, nera molto chic al collo, naturalmente il figlio di Preziosi (con chioma sempre più rivolta al cielo), e limperturbabile Luca Barabino che ci dice una bella cosa sullo stadio di cui tanto si parla: «La società per il momento attende.
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