Patente, la strenna della polizia Restituiti i punti a 19mila multati

da Milano

Dopo la lunga serie di novità negative, che si sono presentate sotto forma di restrizioni alla circolazione e di nuove imposte, arriva finalmente una buona notizia per migliaia di automobilisti italiani. Entro il 31 dicembre dovrebbe infatti concludersi la procedura di riattribuzione dei punti patente decurtati indebitamente prima della sentenza della Consulta datata 24 gennaio 2005. Quasi due anni fa la Corte costituzionale si era infatti espressa sull'illegalità della sottrazione di punti operata senza un'effettiva e regolare identificazione di chi ha realmente commesso l'infrazione. A seguito di quella sentenza, la legge di conversione 286/2006 ha modificato l'articolo 126 bis al comma 2 del Codice della strada, nel quale sono contenute le regole che disciplinano il sistema della patente a punti, entrato in vigore il primo luglio 2003. Nella stesura originale l'articolo prevedeva che «nel caso di mancata identificazione di questi (di chi ha commesso l'infrazione), la segnalazione deve essere effettuata a carico del proprietario del veicolo, salvo che lo stesso non comunichi, entro trenta giorni dalla richiesta, all'organo di polizia che procede, i dati personali e della patente del conducente al momento della commessa violazione». Quel paragrafo è stato così modificato «nel caso di mancata identificazione di questi, il proprietario del veicolo, entro trenta giorni dalla richiesta, deve fornire, all'organo di polizia che procede, i dati personali e della patente del conducente al momento della commessa violazione».
In questo modo la persona fisica alla quale è intestata un'auto è stata equiparata a quella giuridica, per la quale già nel 2003 il Codice prevedeva una sanzione alternativa alla decurtazione del capitale di 20 punti. Di conseguenza, il proprietario di una veicolo che omette di fornire le generalità di chi era alla guida è esclusivamente soggetto a una sanzione amministrativa da 250 a 1.000 euro, che va chiaramente ad aggiungersi a quella prevista per la trasgressione alla norma di circolazione. La modifica dell'articolo 126 bis non perdona quindi gli indisciplinati, ma lascia una scappatoia a chi, in buona fede oppure no, non ricorda chi fosse alla guida quel tal giorno a quella determinata ora. E per chi utilizza un veicolo a motore per lavoro un esborso anche notevole ha senza dubbio un peso inferiore al rischio di perdere la patente. La norma vale per tutti, persone fisiche o aziende, possessori di patente di guida o meno, correggendo una prima circolare del ministero dell'Interno, che escludeva dalla sanzione aggiuntiva i proprietari di auto o moto non patentati. Grazie all'originale distinzione tra normali cittadini e aziende risultata non costituzionale, decine di migliaia di punti stanno tornando ai loro legittimi proprietari. Fino a oggi gli automobilisti che hanno beneficiato del provvedimento sono oltre 19mila e l'operazione si concluderà nei prossimi giorni.
Al contrario di quanto avvenuto in altre occasioni, la riattribuzione dei punti opera di diritto e avviene pertanto in automatico. Per vedere ripristinato il punteggio corretto non è richiesta alcuna istanza da parte degli interessati, avviene con procedimento telematico da parte dell'organo di polizia che aveva accertato l'infrazione. Per chi ha subito la decurtazione dei punti prima della sentenza il recupero oltre a essere automatico è anche del tutto gratuito.

Non è infatti prevista l'applicazione della sanzione aggiuntiva prevista per il proprietario del veicolo che non comunica entro 60 giorni dalla notifica il nominativo dell'automobilista indisciplinato che ha commesso la violazione al codice.

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