"Estrema destra vicina ai vertici dello Stato". Macron vuole il blocco anti Le Pen

Il partito del presidente si spacca a metà tra invito alla "desistenza" e candidature a oltranza: ma è nelle triangolazioni che si giocherà il secondo turno, nonchè la sopravvivenza del macronismo

"Estrema destra vicina ai vertici dello Stato". Macron vuole il blocco anti Le Pen
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Elezioni francesi, il day after. Riunito con i suoi accoliti, il presidente Emmanuel Macron avrebbe dichiarato: "E' l'estrema destra che si appresta ad arrivare alle più alte cariche, nessun altro". Lo avrebbe annunciato all'Eliseo davanti ai suoi ministri, secondo quanto rivelato da uno dei presenti a Bfmtv. Due ministri hanno raccontato di una riunione "tesa" all'indomani del primo turno delle elezioni legislative anticipate.

L'appello di Macron ai macroniani

"L'estrema destra può raggiungere le più alte cariche", ha ribadito Macron, invitandoli la sua squadra a "non combattere la battaglia sbagliata". Secondo le informazioni raccolte da Le Parisien, Aurore Bergé, Bruno Le Maire, ma anche Catherine Vautrin e Olivia Grégoire hanno spinto per dare un'istruzione di voto agli elettori che preveda di non dare la propria preferenza né a Rassemblement National né al Nuovo Fronte Popolare.

Una delusione cocente, seppur attesa, per il campo presidenziale, un "fallimento totale" per Macron, "ormai apertamente contestato anche dai suoi". Le Monde sintetizza così il primo turno delle elezioni legislative anticipate in Francia. La battaglia per il secondo turno di domenica prossima è diversa da quella di ieri e la coalizione macroniana cerca soluzioni che possano riequilibrare la sconfitta all'interno del meccanismo delle triangolazioni. Le parole all'ordine del giorno diventano "patto", "appoggio", scelte "caso per caso" di fronte a imperativi "né (Rassemblement National) né (La France Insoumise)".

La "desistenza"

La partità si gioca con centinaia di possibili triangolari o quadrangolari. Dopo il primo turno Rn di Marine Le Pen e Jordan Bardella è ampiamente in testa, alle porte del potere, potrebbe ottenere - ma non è detto - la maggioranza assoluta, almeno 289 deputati all'Assemblée Nationale. Dietro al partito lepenista e alleati, Éric Ciotti incluso, il blocco di sinistra Nouveau Front populaire - La France Insoumise, con Parti socialiste, Ecologistes e Parti communiste - e terza la coalizione Ensemble (Renaissance-MoDem-Horizons). "Neanche un voto deve andare a Rn il 7 luglio", ha detto ieri sera il premier francese Gabriel Attal, con l'obiettivo di impedire ai lepenisti - che hanno già 38 deputati eletti e 297 candidati in testa al primo turno - di avere una maggioranza assoluta al secondo turno.

Così è alla "desistenza" l'invito ai candidati della coalizione Ensemble arrivati terzi al primo turno, per evitare l'elezione di un deputato dell'estrema destra. Stessa linea indicata da Jean-Luc Mélenchon, leader de La France Insoumise, parte del blocco Nfp. Eppure nelle stanze del potere, e tra i candidati, non tutti la penserebbero così. Ha già deciso di non ritirarsi la candidata di Ensemble Sylvie Casenave-Péré, arrivata terza dietro alla sorella di Marine Le Pen, Marie-Caroline (Rn) e al Nouveau Front Populaire nella quarta circoscrizione di La Sarthe. Per l'ex premier Edouard Philippe, leader di Horizons che col pensiero al 2027 non nasconde le sue ambizioni verso l'Eliseo, "nessun voto dovrebbe andare ai candidati di Rn, né a quelli de La France Insoumise, con i quali divergiamo non solo sui programmi ma sui valori fondamentali".

La spaccatura nel blocco macronista

Per il presidente di MoDem François Bayrou molti francesi sarebbero assolutamente disperati nel ritrovarsi di fronte alla scelta tra Rn e Lfi. Rileva Le Monde, nel suo discorso Attal non ha mai nominato Lfi. Dal quartier generale della campagna si precisa che la "desistenza" a favore degli "insoumis" non è esclusa. Ma i profili dei candidati verranno esaminati con attenzione perché "alcuni della Lfi sono palesemente nemici dei valori della Repubblica", dicono dall'entourage di Attal, come si legge su Le Monde. Su va, quindi, verso lo studio della situazione di circoscrizione in circoscrizione negli ultimi sei giorni che restano.

Un centinaio di candidati del Nuovo Fronte Popolare o del blocco macronista che sono passati al secondo turno delle elezioni legislative francesi, si sono già ritirati per contrastare i candidati del Rn. Questo emerge da un conteggio provvisorio dell'Afp.

Si tratta in prevalenza di candidati del Nuovo Fronte Popolare che hanno passato il turno come terzi. Tra i candidati che hanno deciso di fare un passo indietro anche tre ministri: Sabrina Agresti-Roubache, Marie Guèvenoux, Fadila Khattabi.

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