Paura antrace, in 200 «sequestrati» alle Poste

TorinoSarà stato anche l’effetto 11 settembre, ma quello che è accaduto tra martedì e mercoledì al centro di smistamento delle poste di via Reiss Romoli ha il sapore della psicosi collettiva. Altrimenti non si spiega perché 150 dipendenti dell’ufficio, dopo il ritrovamento di una polverina misteriosa tra alcune lettere, abbiano deciso, nonostante le rassicurazione delle autorità sanitarie locali, di restare a dormire in ufficio invece di tornarsene a casa alle loro famiglie. Curiosità e paura hanno fatto sì che i dipendenti rimanessero negli uffici di via Reiss Romoli fino alle 16,30 di ieri, quando l’allarme è ufficialmente rientrato. A quell'ora, infatti, i vigili del fuoco hanno ricevuto i risultati degli esami di laboratorio sulla misteriosa polverina azzurrina che è stata trovata, in grande quantità, dentro a un cassonetto di smistamento della corrispondenza. Al momento non è ancora dato sapere quale sia la vera origine della polverina, ma quel che è certo è che non si tratta di antrace e neanche di altra sostanza tossica.
L’ipotesi più accreditata è che la polverina sia il residuo di qualche schiuma di estintore e molto più semplicemente detersivo. E così i circa 150 dipendenti che hanno passato la notte «ostaggio dell'antrace» hanno fatto tranquillamente ritorno a casa e l'attività del centro di smistamento è ripresa senza alcun problema. Il loro volontario calvario era cominciato martedì pomeriggio, intorno alle 18,30, quando alcuni di loro, trasferendo della corrispondenza da un cassonetto all'altro, si sono accorti di avere le mani imbrattate dalla strana sostanza. A quel punto sono scattate tutte le procedure di sicurezza. Sul posto sono intervenuti i vigili del fuoco, la polizia e gli esperti dell'Asl. Una decina dipendenti che si trovava nella stanza in cui la polverina si era dispersa sono stati trattenuti per accertamenti medico-sanitari, ma poi i controlli si sono allargati a un numero maggiori di impiegati: nessuno, però, ha manifestato malesseri.
In realtà, come ci tengono a sottolineare dall’Asl e dal comando dei vigili del fuoco, nessuno ha costretto gli impiegati a rimanere in ufficio, e soprattutto a passarvi la notte. Intorno alle 21 di martedì, infatti, il commissario dell’Asl aveva escluso problemi di igiene pubblica. Ma in questi casi, si sa, la paura supera la ragione e così, forse, in preda a una psicosi collettiva, sono rimasti lì con il fiato sospeso in attesa dei risultati. Sul posto è intervenuta anche la protezione civile, che ha provveduto nella serata di ieri e poi durante la notte ad assistere i reduci delle poste con pasti caldi e acqua. E così ora dopo ora, tra una partita a carte, una telefonata a casa per sapere se i bimbi stanno bene e il risultato del Milan a Bracellona, la notte è trascorsa senza alcun problema e disagio. Una situazione che ha smosso la curiosità morbosa di tutto il quartiere e a notte fonda, se in posta vi erano 150 persone, all'esterno ve ne erano poco di meno: tutti spinti dalla curiosità e dalla voglia di vedere come sarebbe andata a finire. Ieri, poi, il cessato allarme, con l'arrivo dei primi risultati degli esami svolti dall'istituto zoo profilattico, che ha sfatato il fatto che si trattasse di antrace, permettendo così ai vigili del fuoco di togliere i sigilli ai locali dove era stata trovata la misteriosa polverina.

Le indagini, di contro, non sono ancora concluse: resta infatti da capire di che sostanza si tratti realmente, ma anche come ci sia arrivata fin là. Se si tratta di uno scherzo di pessimo gusto o dell'azione di un mitomane che ha giocato sull'anniversario dell'attentato alle Torri Gemelle.

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