Penati, giù la maschera: "Nei suoi cinque anni sprechi e tasse più alte"

Berlusconi: "Ha speso 800mila euro solo per il catering e sui rifiuti è emergenza. Podestà vince al primo turno". Il premier in campo per sostenere Podestà alle elezioni Provinciali: "Con Guido vinciamo al primo turno"

Penati, giù la maschera: "Nei suoi cinque anni sprechi e tasse più alte"

«È necessario che la Provincia di Milano sia governata da una maggioranza di governo omogenea con quella nazionale e con quelle di Comune e Regione». Obiettivo raggiungibile con Guido Podestà spiega Silvio Berlusconi: dopo cinque di governo della sinistra, «Penati non ha pensato a realizzare le cose necessarie ai cittadini ma ha pensato solo a fare da controcanto alle altre istituzioni».
Risultato? «Grazie a Penati c’è il rischio di far divenire Milano com’era Napoli prima che si risolvesse l’emergenza rifiuti». Sì, avete letto bene: «Se questa paralisi non sarà risolta» avverte il leader del Pdl «Milano e la sua provincia potrebbero trasformarsi a qualcosa di molto vicino a quello che abbiamo visto in Campania». La platea del teatro Dal Verme ascolta con attenzione la rivelazione di Berlusconi che parla di un «deficit infrastrutturale pari, nel 2011, a 600mila tonnellate di rifiuti l’anno»: «La Provincia non è stata in grado di approvare un piano rifiuti fino a quando lo stesso Penati non è stato nominato commissario e sono i veti e i diktat dei Verdi oggi ancora suoi alleati a produrre questa paralisi». Chiaro a tutti che Penati deve fare le valigie e l’«uomo giusto» per mandarlo a casa è Guido Podestà: «Conosco Guido dal 1976 e ho lavorato con lui prima che si dedicasse alla sua antica passione della politica. È uomo serio, Guido, ha accettato di candidarsi solo in Provincia senza il paracadute di altre candidature. Lui rispetterà gli impegni presi in campagna elettorale» fa sapere Berlusconi. Anche Letizia Moratti, sindaco di Milano, applaude «Podestà presidente» e chiosa «Penati non ha fatto nulla, da lui abbiamo avuto solo battute mediatiche, sparate e niente di concreto». L’incubo di Milano con i sacchi dell’immondizia accumulati agli angoli trova conferma pure nelle parole del sindaco: «Con Penati abbiamo avuto tanti veti sul termovalorizzatore e noi non vogliamo arrivare al punto in cui è arrivata Napoli che ha avuto bisogno del governo Berlusconi per superare il problema dei rifiuti». Già, «veti e diktat» che per Penati varranno sempre: «Adesso che si è diviso dall’estrema sinistra, Penati sa che senza un accordo con loro non può vincere e comunque non potrà governare» spiega il premier. I candidati Pdl al consiglio provinciale annuiscono, mentre gli applausi coprono i virgolettati di Berlusconi sulla necessità di una scelta «tra la cultura dei fatti e la cultura della politica parlata», tra il buon governo e quello degli sprechi con gli assessori di Penati che «volavano in business class al social forum dei no global» continua il presidente del Consiglio. «A quello di Puerto Alegre i rappresentanti della Provincia di Milano sono volati in business class a spese dei contribuenti, un fatto significativo di come questi signori utilizzino i soldi pubblici». Ma lo spreco dei soldi pubblici non finisce qui. «Penati ha creato addirittura un assessorato alla Pace: giuro, non ci credevo», ammette Berlusconi, che impietoso continua a declinare il governo made in Penati che tanto piace al Pd. «In 5 anni di governo di sinistra la macchina amministrativa è costata di più e ha prodotto di meno», annota tirando fuori un ennesimo spreco: «Penati ha speso 820mila euro per il catering. Ottocentoventimila euro in brioches. Io ragiono in vecchie lire e, sinceramente, un miliardo e 600 milioni in brioches mi sembrano eccessivi». E questa è la sinistra al governo che gli elettori devono mandare a casa, con la certezza che «la Provincia governata da Guido Podestà eviterà gli sprechi e sosterrà l’economia perché il dovere di chi sta al governo a qualsiasi livello è stare vicino ai cittadini quando ne hanno bisogno». E qui Berlusconi mostra il bilancio di Penati: «In cinque anni la spesa corrente è cresciuta ed è arrivata a superare i 500 milioni di euro e ha portato al massimo consentito per legge tutte le tasse provinciali, ha battuto tutti i record di pressione fiscale locale: l’addizionale sull’imposta di trascrizione è passata dal 3 al 30% e adesso c’è pure quella sul consumo di energia elettrica che prima non c’era». L’amministrazione di via Vivaio contesta in una nota le cifre diffuse dal premier e assicura che le spese per gli uffici pubblici, in particolare quelle «in gadget e manifestazioni», sarebbero in realtà diminuite da 4 milioni e 600mila euro nel 2004 a un milione e 800mila nel 2008. Peccato che il presidente della commissione Bilancio smentisca poi l’autodifesa penatiana con cifre e dati.

Quelle stesse cifre e dati che Silvio Berlusconi ha letto - «con stupore» ammette - ai milanesi che nella sala del teatro Dal Verme hanno poi scoperto la «concretezza» del programma elettorale di Guido Podestà: «La priorità è la sicurezza e nei suoi primi cento giorni di governo» garantisce Berlusconi «Guido si è impegnato ad aumentare i fondi per la sicurezza e a togliere il vincolo che Rifondazione ha posto sulla polizia provinciale

che, ora, si occupa solo di reati ambientali». Che aggiungere? «Parte una nuova stagione, che porta a grandi traguardi anche in vista di Expo 2015» e, conclude il leader del Pdl, «Podestà vince al primo turno». 

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