Penati scarica l’Arcobaleno e lavora a un «Pd nordista»

Scontro sul bilancio bersagliato dal Pdci, e lunedì Veltroni darà il via libera al divorzio

«Sarebbe stata cosa buona e giusta che il bilancio della Provincia guidata da Filippo Penati avesse più attenzione al sociale e al welfare, piuttosto che alle consulenze». Critica sulle spese dell’amministrazione provinciale firmata dalla Sinistra Arcobaleno. Valutazione che Luca Guerra (Pdci) fa seguire da emendamenti al bilancio che tolgono poco più di un milione di euro al settore comunicazione a favore di progetti culturali e interventi sociali nei Comuni della Provincia.
Evidente che sulla scelta politica di Guerra - come su quella compiuta dagli altri compagni della Sinistra Arcobaleno che, all’indomani delle elezioni, votano contro BreBeMi o dicono «no» alla costruzione di nuove carceri - pesa il rapporto tra la «Cosa Rossa» e il presidente della Provincia. Non è un mistero che Penati per le Provinciali del 2009 vuole un Pd in versione nordista e senza l’ingombrante buonismo di sinistra. Come dire: per dare risposta alle richieste che arrivano dai cittadini milanesi è meglio scaricare la «zavorra comunista». Decisione che Penati fa intravedere nel suo commento post-elettorale: «Il Pd si rivela una forza in grado di rafforzare e sviluppare il profilo riformista nell’azione di governo della Provincia e di costituire l’asse attorno al quale costruire le alleanze, a partire da un programma di sviluppo e di modernizzazione dell’area metropolitana, in grado di raccogliere la fiducia della maggioranza dei cittadini alle elezioni provinciali del 2009».
Messaggio che Roberto Caputo (Partito socialista) così traduce: «Penati mette in campo la lista del presidente aperta a consensi esterni».

Dunque, nel 2009, Penati è pronto a correre alle Provinciali con un programma di governo che la sinistra radicale non potrà mai sottoscrivere. E per farlo, lunedì, cerca il via libera da Walter Veltroni che a Milano incontra i segretari regionali del Pd.

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