“Ci scappa il morto”. Fedez lancia l'allarme sul mondo del rap

Nell'ultima puntata di Muschio Selvaggio sono stati ospiti Gigi D'Alessio e Luchè e si è affrontato il caso Shiva e il tema della violenza nella musica rap

“Ci scappa il morto”. Fedez lancia l'allarme sul mondo del rap
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“Se nella scena rap dai per scontato che questo faccia parte del gioco, ci metto la mano qui sopra che entro un anno ci scappa il morto, lo dico da due anni che ci scappa il morto. Dobbiamo arrivare a questo?”. Sono queste le parole con cui Fedez nell’ultima puntata del podcast Muschio Selvaggio - condotta dallo stesso rapper e da Mr. Marra - ha deciso di affrontare il tema dell’essere rap oggi e della deriva presa negli ultimi mesi, tornando a parlare del caso Shiva e del suo arresto per tentato omicidio. I conduttori hanno deciso di affrontare il tema con due protagonisti, simbolo di un confronto generazionale e della musica più in generale: Gigi D’Alessio e Luchè.

Fedez e la suo opinione sul caso Shiva

Fedez ha subito voluto esprimere il suo dissenso nei confronti del comportamento degli esponenti della musica rap che, senza remore alcuna, hanno deciso di schierarsi a priori dalla parte di Shiva, diventato padre da pochi giorni, ma ancora in custodia cautelare al carcere di San Vittore. Federico, infatti ha lamentato la tendenza attuale della scena rap italiana di normalizzare la violenza. “Dire sei nelle grinfie dello Stato, vittimizzarlo quasi, non è eccessivo?”, ha detto Fedez. Poi, ha aggiunto: “Dire mi dispiace che il mio amico sia in galera ci sta! Ma leggendo i commenti del pubblico si ha la sensazione che sia passato quasi per vittima, questa cosa non è un po’ pericolosa?”.

Il rapper milanese, inoltre, ha anche deciso di lanciare un messaggio molto forte, probabilmente per scuotere le coscienze su questo tema così delicato; quindi, ha sottolineato che, qualora si continuasse in questa direzione: “Entro un anno, ci scappa il morto”.

Il pensiero di Gigi D’Alessio

Anche il cantautore napoletano, ospite di Muschio Selvaggio, ha espresso preoccupazione per quanto sta accadendo. In particolare, il dibattito si è esteto alla cultura del Gangsta rap e si è parlato del vissuto di Luchè che è cresciuto in un quartiere in cui morivano 2/3 persone al giorno; vicende che poi, venivano affrontate anche nei pezzi. È a questo punto che è intervenuto Gigi D’Alessio per esprimere la sua opinione: Un conto è raccontarla, un conto è inneggiarla, sono due storie completamente diverse. Io vivo nel mio quartiere in cui si ammazza la gente e poi invece dico: ‘com'è bello stare in questo quartiere in cui si ammazza la gente’. Sono due cose completamente diverse!”.

Infine, Gigi ha anche detto la sua a proposito del tema del possesso delle armi da fuoco in casa: Se sei rapper devi tenere la pistola a casa? La mia domanda è questa! No, perché lui sta dicendo che ci scappa il morto, tu mi stai dicendo: ‘mo ti faccio vedè a Napoli che succede’.

Mi state mettendo nu c**z di terrorism in collo, c'ho paura!”. Dunque, Fedez gli ha chiesto: “Secondo te che ci sei proprio dentro per evitare che ci scappi il morto cosa bisognerebbe fare?”. “Le pistole a salve”, ha replicato subito D’Alessio.

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