"Shiva libero". Guè Pequeno, Emis Killa e Lazza difendono il rapper arrestato

Il rapper Shiva arrestato con le accuse di tentato omicidio, porto abusivo di arma da fuoco ed esplosioni pericolose. Ma i colleghi muscisti solidarizzano con lui

"Shiva libero". Guè Pequeno, Emis Killa e Lazza difendono il rapper arrestato
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È stato arrestato con le accuse di tentato omicidio, porto abusivo di arma da fuoco ed esplosioni pericolose. E al momento si trova nell'istituto penitenziario di San Vittore: secondo il gip sarebbe infatti "socialmente pericoloso". Ma i colleghi lo difendono: vogliono vederlo di nuovo libero. A poche ore dall'esecuzione dell'ordinanza di custodia cautelare in carcere per il rapper milanese Shiva (alias Andrea Arrigoni), dal mondo dell'hip hop nostrano si sono anche levate alcuni voci di solidarietà nei confronti del 24enne, protagonista di una sparatoria avvenuta l'11 luglio scorso, durante la quale due persone rimasero ferite da colpi d'arma da fuoco alle gambe.

Per gli inquirenti milanesi è "concreto il pericolo" il rapper "possa commettere altri gravi delitti" qualora venisse rimesso in libertà. "L'intento omicidiario di Andrea Arrigoni, già evidente dalla visione delle immagini che riprendono lo stesso che punta, saldo sui piedi e braccia tese, l'arma ad altezza uomo, è suffragato anche dai rilievi effettuati da personale del locale Gabinetto regionale di polizia Scientifica", aveva scritto il gip nella propria ordinanza. Diverso invece l'orientamento dei colleghi che nelle scorse ore avevano subito manifestato la loro vicinanza al 24enne.

A esternare il loro sostegno a Shiva sono stati peraltro nomi di primo piano della discografia hip hip come Guè Pequeno, Lazza e Geolier. Quest'ultimo, ad esempio, ha postato una foto con Shiva e lo stesso ha fatto Lazza, protagonista al più recente festival di Sanremo. "Libero Shiva", ha scritto l'artista a commento dello scatto. E anche Guè Pequeno ha espresso il medesimo concetto: "W l’hip hop stop the violenze, free Shiva". Più articolato invece il pensiero di Emis Killa. "Pur essendo neutrale in faide che non mi riguardano, non sono mai contento quando un giovane di talento finisce nelle grinfie dello Stato. Vi vedo che godete nei commenti ogni volta che legano qualcuno, infamoni. Sto genere non sarà mai vostro. Sarete per sempre dei turisti. Oltre che infami", ha scritto il rapper.

L’indagine del pubblico ministero Daniela Bertolucci - riferiscono fonti di stampa - ha dovuto anche fare i conti con l'omertà di alcuni dei testimoni dei fatti al centro della vicenda.

"La modalità dell'azione criminosa e la reazione delle persone offese che non risulta abbiano denunciato i fatti né le lesioni personali subite in conseguenza dell'esplosione delle armi da fuoco, fanno presumere che regni una sorta di omertà anche tra le fazioni rivali che potrebbe influenzare eventuali potenziali testimoni", aveva scritto il gip nell'ordinanza.

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