La Gran Bretagna vuole togliere i titoli reali a Harry e Meghan?

Buona parte del popolo britannico si chiede perché Harry e Meghan non siano ancora stati privati dei titoli, nonostante le numerose accuse formulate contro la royal family

La Gran Bretagna vuole togliere i titoli reali a Harry e Meghan?

Dopo la Megxit, avvenuta nel gennaio 2020, la regina Elisabetta decise di non privare Harry e Meghan dei titoli. Tuttavia vietò alla coppia di usarli per creare un brand commerciale e proibì loro di fregiarsi del trattamento di altezza reale. Una scelta che non avrebbe trovato l’appoggio di tutto il popolo britannico, il quale si chiede perché mai i Sussex dovrebbero mantenere il loro status di nobili appartenenti alla royal family, visto che hanno più volte criticato la Corona e si sono rifiutati di portare avanti il loro lavoro all’interno dell’istituzione. Privare la coppia dei titoli non è molto semplice: si tratta di una decisione che richiede un iter complicato e un atto del Parlamento inglese. Eppure ci sarebbe già chi sta lavorando affinché presto i duchi di Sussex possano diventare dei commoner.

Il popolo contro i duchi

Harry e Meghan hanno ancora diritto ai titoli conferiti dalla regina Elisabetta al momento del loro matrimonio? È ciò che ha chiesto il Mirror a 4245 inglesi, lo scorso febbraio, attraverso un sondaggio. Il verdetto è stato schiacciante: il 95% degli intervistati ritiene che i duchi di Sussex debbano essere privati dei loro titoli. I motivi sono intuitivi: secondo i partecipanti all’indagine, dopo tutto il veleno sparso contro la royal family, i Sussex non dovrebbero più avere il privilegio di qualsivoglia “legame” con la Corona. In fondo Elisabetta II aveva proibito ai due di costruire la loro indipendenza economica sui titoli invece, dicono gli intervistati, la coppia avrebbe fatto l’esatto contrario.

Per alcuni Harry dovrebbe rinunciare spontaneamente ai titoli ma, visto che non sembra averne intenzione, sarebbe giusto che il provvedimento arrivasse dalla monarchia e dal governo. Anzi, sarebbe già stato perso troppo tempo. Dalla realizzazione del documentario Netflix, lo scorso dicembre, la popolarità dei duchi ha iniziato a crollare vertiginosamente. La pubblicazione del memoir “Spare. Il Minore”, ha ulteriormente accelerato la frana di consensi.

Un sondaggio di YouGov, realizzato nel gennaio 2023, dopo l'uscita del libro e citato da La Stampa, ha addirittura stabilito che il principe sarebbe “l’uomo più odiato d’Inghilterra”. Più cresce il numero di copie vendute dell’autobiografia, più scende il livello di simpatia popolare nei confronti del duca. I sudditi di Sua Maestà troverebbero contraddittorio l’atteggiamento dei Sussex e non comprenderebbero per quale ragione i due vogliano tenere i titoli di un’istituzione che hanno abbandonato e, stando alle loro dichiarazioni, nemmeno sopporterebbero. Per questo c’è perfino chi chiede una modifica legislativa che possa declassare Harry e Meghan al rango di comuni cittadini.

Il signore e la signora Windsor

Il parlamentare Tory Bob Seely vorrebbe modificare la legge del 1917, che consentirebbe al consiglio privato del re di rimuovere i titoli di Harry e Meghan. La notizia circola sui giornali già dallo scorso dicembre, dopo l’uscita del documentario Netflix. L’esperto reale Jonathan Sacerdoti ha spiegato a Fox News, citato dall’Express: “Bob Seely sta pianificando di presentare un disegno di legge che modifichi la regola [attuale] in modo che il duca e la duchessa di Sussex siano privati dei titoli. L’emendamento di Seely darebbe al Privy Council, composto da 741 parlamentari, il potere di togliere i titoli ai Sussex. [Il politico] sostiene che se il duca continua a infangare la royal family dovrebbe dare l’esempio e rinunciare ai suoi titoli, ma se non lo fa la legge dovrebbe intervenire. Seely dice che le critiche del duca nei confronti della royal family equivalgono ad attaccare ‘importanti istituzioni del Paese’”.

Bob Seely ha riportato il suo pensiero anche su Twitter: “Harry Windsor dovrebbe rinunciare volontariamente ai suoi titoli. Se a Harry Windsor non piace la monarchia che non ne faccia parte, ma che non usi i suoi titoli e non getti fango sull’istituzione. Il duca e la duchessa diventerebbero il signore e la signora Windsor e potrebbero vivere nella discrezione per il resto della loro vita”. Al Sun ha anche aggiunto: “Pare che entrambi detestino l’istituzione della royal family, ma sembrano felicissimi di usare i suoi titoli”. Anche Tim Loughton, un altro membro del partito conservatore e ritiene che Harry si sarebbe comportato in maniera “imbarazzante” nei confronti della Corona. Seely e Loughton sembrano piuttosto agguerriti, ma la battaglia contro i Sussex potrebbe essere vana: il primo ministro Rishi Sunak ha già fatto sapere che non approverà alcun disegno di legge che miri a privare i duchi dei loro titoli.

Il precedente

Declassare un nobile non è un atto così sorprendente alla corte inglese. Esiste un precedente datato 1917 ed è proprio su questo che si concentrerebbe la proposta di Seely. Quando scoppiò la Prima Guerra Mondiale, nel 1914, la Gran Bretagna entrò in guerra contro la Germania. Una decisione complicata, visto che la royal family britannica era imparentata con la nobiltà tedesca. Pensiamo, per esempio, che la regina Vittoria aveva sposato proprio un principe tedesco, Alberto di Sassonia Coburgo Gotha.

Nel 1917 il Parlamento britannico emanò il “Titles Deprivation Act”, con lo scopo di privare dei titoli i nobili che avessero appoggiato la Germania. Venne creata una commissione, originata dal consiglio privato del sovrano, incaricata di giudicare, caso per caso, quali aristocratici meritassero la cancellazione a vita del loro rango. Non dimentichiamo, poi, che la guerra ebbe un’altra conseguenza sulle relazioni tra Gran Bretagna e Germania e sul futuro della royal family inglese: sempre nel 1917 Giorgio V cambiò il cognome della famiglia da Sassonia Coburgo Gotha a Windsor per tentare di “nascondere” la radice tedesca.

Una differenza sostanziale

In base alla situazione attuale Harry e Meghan non rischierebbero di vedersi togliere i titoli. Per il momento. Se anche ciò accadesse potrebbe non avere ripercussioni su Archie e Lilibet Diana, che Buckingham Palace ha riconosciuto come principi (non ancora come altezze reali ed è probabile che la situazione resti così) in base a un’altra legge voluta da Giorgio V nel 1917, per stabilire chi avesse il privilegio di usare il titolo di principe. Però l’esperta Ingrid Seward ha fatto notare una differenza sostanziale tra il comunicato ufficiale che annunciava il conferimento del titolo di duca di Edimburgo al principe Edoardo e la nota emessa dai Sussex per rivelare i nuovi titoli dei figli.

Già il fatto che il Palazzo reale abbia annunciato solo la notizia riguardante Edoardo potrebbe dirci molto sull’opinione di Carlo III. Ma non è il solo dettaglio di cui tenere conto. C'è una parola, usata solo nei confronti del nuovo duca di Edimburgo, che cambierebbe tutto. A tal proposito la Seward ha dichiarato al Mirror: “Stride il contrasto tra il modo in cui Harry e Meghan hanno diffuso la notizia dei titoli reali dei loro figli e il modo in cui re Carlo ha annunciato la nomina del fratello. Re Carlo ha emesso una nota ufficiale da Buckingham Palace per dire che era ‘lieto’ di conferire il Ducato di Edimburgo al principe Edoardo…dall’altra parte Harry e Meghan hanno chiesto al loro portavoce di annunciare il battesimo…di Lilibet a Los Angeles usando il titolo di principessa”.

Non basta: secondo Ingrid Seward è “interessante” il fatto che i Sussex abbiano aspettato sei mesi per fare l’annuncio (dopo la morte della regina Elisabetta e l’ascesa al trono di Carlo Archie e Lilibet potevano fregiarsi dei nuovi titoli per legge). Forse la coppia sperava che fosse Buckingham Palace a esprimersi per primo. “Non sono stati così fortunati. Buckingham Palace ha lasciato il sito web intatto e permesso ai Sussex di fare la prima mossa, così non potevano lamentarsi”.

Questa è la situazione attuale riguardante i titoli di Harry, Meghan e dei loro bambini. Non è detto che le cose non cambino con il tempo, soprattutto se Carlo III volesse portare a compimento in maniera drastica la sua idea di monarchia “snella”.

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