"Rimpiangerà di averlo fatto". Dal visto al titolo, cosa rischia ora Harry

Il principe Harry spara a zero sulla famiglia, ma Buckingham Palace oppone un dignitoso silenzio, forse sperando che il libro del duca venga presto dimenticato

"Rimpiangerà di averlo fatto". Dal visto al titolo, cosa rischia ora Harry

Il principe Harry non si ferma. Dopo l’uscita dell’autobiografia “Spare. Il Minore”, continua a raccontare la sua verità nelle interviste, in un gioco controverso tra ricordi e ipocrisia, dichiarazioni di pace e atti di guerra, innocenza e opportunismo. Di fronte a sé, però, non c’è altro che l’assordante silenzio di Buckingham Palace. E se il duca fosse destinato a diventare uno che urla in un deserto che si è creato con le sue stesse mani, granello dopo granello?

Spare

Il silenzio è la virtù dei forti

Nelle interviste per Itv e per la Cbs il principe Harry sostiene di volere una riconciliazione con la famiglia, di non avere intenzione di danneggiarla con le sue memorie, ma di fatto non risparmia strali velenosi. Un’evidente contraddizione a cui i Windsor, finora, hanno risposto nell’unico modo possibile: rimanendo in silenzio, rispettando il motto "never complain, never explain” tanto denigrato da Harry nelle interviste. “Il silenzio dignitoso è uno schema sperimentato e collaudato”, sostiene l’esperta Katie Nicholl al Time: “Il Palazzo è reticente al coinvolgimento a qualunque livello [in simili questioni], poiché…alimenta la polemica e Harry ha fatto così tante accuse che è quasi impossibile rispondere a tutte”. Perfino “la Regina rispondeva solo se assolutamente necessario e in modo breve e conciso”. Per il re e la sua famiglia replicare significherebbe spostare l’attenzione sui Sussex. Ecco l’essenza della guerra di nervi che, finora, stanno vincendo i Windsor.

Una minuscola crepa nel muro di silenzio?

Il principe di Galles non sarebbe sempre stato convinto della linea difensiva della famiglia. Come ha riferito una fonte a Page Six, durante una riunione a Sandringham, lo scorso Natale, William avrebbe pensato di rispondere con una “dichiarazione” alle rivelazioni del duca di Sussex. Proprio come fece nel marzo 2021, dopo l’intervista dei Sussex a Oprah, quando ritenne opportuno specificare che la sua non “è affatto una famiglia razzista”. Carlo III, però, si sarebbe opposto: “Senza dubbio c’erano timori riguardo a ciò che Harry avrebbe scritto”, ha dichiarato l’insider, eppure Sua Maestà avrebbe deciso di seguire la tradizionale politica dell’apparente indifferenza. Ciò non significa che la royal family sia passiva di fronte alle recriminazioni: come raccontano Page Six e il Telegraph, Carlo e William avrebbero organizzato una vera e propria “sala operativa” a Sandringham per decidere eventuali contromosse da adottare, ma solo in casi estremi. Comunque, assicura il Sunday Times, “William non si vendicherà, non lo farebbe mai perché è [un uomo] dignitoso e incredibilmente leale. È un bersaglio facile, perché Harry sa che non farà rappresaglie”.

Harry perderà il titolo?

Serve un atto del Parlamento per strappare il titolo di duchi di Sussex a Harry e Meghan. È un procedimento abbastanza complicato, ma non impossibile da compiere, soprattutto se re Carlo III lo giustificasse abilmente in nome del suo progetto di “monarchia snella”. Sarebbe più semplice se i duchi rinunciassero al titolo. Durante l’intervista alla Cbs Anderson Cooper ha chiesto a Harry per quale motivo continui a usare il suo titolo, visto che si è ritirato dagli incarichi ufficiali, criticando la Firm. Il principe, però, ha schivato la domanda, replicando solo: “Che senso avrebbe?”. Avrebbe senso eccome, soprattutto in una prospettiva di coerenza e credibilità, ma Harry sembra non rendersene conto (o finge di rendersene conto?).

Harry rischia il visto?

Nel modulo per la richiesta del visto americano c’è una domanda ben precisa: “Hai mai violato alcuna legge relativa al possesso, all’uso o alla distribuzione di droghe illegali?”. Nel suo memoir il duca ha ammesso di aver fatto uso di cocaina, di aver fumato cannabis e aver preso funghi allucinogeni. Per questo la stampa si chiede se, data tale ammissione, il suo visto di soggiorno negli Stati Uniti sarà revocato. Per capire meglio la questione bisognerebbe vedere se, al momento del trasferimento in California, nel 2020, rispondendo alla domanda sulle droghe, il principe ha mentito o meno. Il professor Alberto Benitez, direttore della George Washington University’s Immigration Clinic, non ha dubbi e al Telegraph dichiara: “Se non fosse il principe Harry, ma un ‘Fred Jones’ qualunque, sarebbe stato sottoposto a indagini e la green card gli sarebbe stata negata”.

Tutti contro il principe

“Secondo Harry…i giornali hanno inventato una ‘narrativa distorta’ su lui e Meghan…Durante l’intervista per Itv [il principe] non ha fornito un singolo esempio di questo…esecrabile comportamento…Dubito si sia reso conto che se bandisce la stampa, bandirà se stesso, dato che è infinitamente più offensivo e meno rispettoso della privacy della sua famiglia di qualunque giornale”, ha dichiarato con forza Stephen Glover sul Daily Mail. Persino la figlia di Ronald Reagan, Patti Davies, ha commentato l’uscita del libro, consigliando a Harry di “stare zitto”: “Se si fosse preso del tempo…per riflettere…avrebbe fatto una scelta diversa…Potrebbe guardarsi indietro e avere rimorsi per ciò che ha detto”. La Davies sa bene ciò che dice: nel 1992 scrisse, proprio come il duca di Sussex, un memoir esplosivo, “The way I see it”, di cui in seguito si pentì.

Nemmeno gli inglesi sarebbero dalla parte del principe. Un sondaggio di YouGov sostiene che Meghan Markle abbia conquistato il secondo posto tra i reali meno amati, con il 39% delle preferenze e il duca il terzo con il 26%.

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