A un anno dal suo decesso, il nome di Paolo Calissano torna con forza sulle pagine di cronaca. La guardia di finanza di Genova sta indagando dopo che i familiari dell'attore hanno segnalato alcuni prelievi sospetti dai conti correnti di Calissano. E dai quali sarebbe sparito circa un milione di euro. Nel mirino degli inquirenti è finito l'ex avvocato dell'interprete di Vivere, che ha ricoperto il ruolo di amministratore di sostegno dell’attore, Matteo Minna, indagato a Genova per peculato e circonvenzione di incapace. E che però si difende con forza: "Mi difenderò dalle accuse".
Si tratta di soldi che l'attore avrebbe guadagnato attraverso la partecipazione a diverse società. Una di queste è stata la Autopark V maggio srl, poi liquidata. "È una fase delicata delle indagini - spiega l'avvocato Santina Ierardi che assiste i familiari dell'attore - e non commentiamo nulla". Tra le operazioni al vaglio degli inquirenti ci sono una decina di bonifici partiti nel corso del 2019 da un conto intestato a Paolo Calissano e destinati a Minna, per spese e finanziamenti della Autopark. Ma a fronte di questi bonifici nella contabilità della società risulterebbero stanziamenti molto inferiori provenienti da Calissano.
La morte dell'attore
Un anno fa l'attore veniva trovato morto nel suo appartamento, stroncato da un'overdose di farmaci antidepressivi. Il fratello Roberto non si è mai dato pace per l'accaduto e ha parlato più volte delle difficoltà personali di Paolo Calissano rimasto fuori dal giro dello spettacolo per anni.
Le accuse
La famiglia Calissano ha rivelato che il patrimonio dell'attore si sarebbe progressivamente assottigliato a causa di prelievi anomali. A togliere i soldi dai conti correnti non sarebbe stato, però, l'attore ma qualcun'altro. Sospetti che hanno indotto la famiglia di Calissano a sporgere denuncia. Al centro delle verifiche che la guardia di finanza di Genova sta portando avanti da tempo, c'è l'ex avvocato di Paolo Calissano, che nel 2006 venne nominato dal tribunale di Genova suo amministratore di sostegno. Nel mirino dell'indagine delle Fiamme Gialle c'è la gestione del patrimonio del 54enne romano portata avanti dall'avvocato, che per tredici anni è stato al fianco di Calissano. L'ipotesi di reato sarebbe quella di circonvenzione di incapace.
Parla l'ex avvocato di Calissano
Secondo quanto riportato dal Secolo XIX, gli accertamenti riguarderebbero una decina di bonifici partiti nel corso del 2019 da un conto intestato a Paolo Calissano e destinati, come riportato nelle causali, all'avvocato Minna per spese e finanziamenti di una società denominata Autopark. Cifre che sommate rivelerebbero transazioni per circa 70 mila euro. Mentre gli inquirenti portano avanti le indagini con i dovuti accertamenti, però, l'ex avvocato di Paolo Calissano ha respinto le accuse.
"Se i parenti hanno mosso delle contestazioni nei miei confronti replicherò a queste nelle sedi opportune", ha dichiarato Matteo Minna al Secolo XIX, che ha parlato per primo dell'inchiesta sui prelievi sospetti dai conti di Calissano.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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