Milano - Un contratto annoso in via di approvazione, la crisi che, declinata in termini editoriali, assume tonalità ancora più fosche. Non basta: le nuove tecnologie, la miniaturizzazione dei supporti di lettura, internet, il web 2.0 e il citizen journalism. Sono solo alcuni delle onde che muovono il mare del giornalismo.
Si discute anche di tutto questo a
Perugia per la terza edizione del Festival internazionale del giornalismo
che fino a domenica prossima ospiterà oltre 200 protagonisti ed
esperti del settore e un centinaio di eventi.
Le migliori penne di tutto il mondo A Perugia sfileranno alcune fra le firme più prestigiose del panorama giornalistico italiano. Fra gli altri anche Seymour Hersh, giornalista investigativo di The New Yorker (lo scoop su Abu Grahib porta la sua firma) e Eric Ulken del Los Angeles Time, tra i massimi
referenti del nuovo giornalismo digitale, Jean Francois Juillard,
segretario generale di Reporters sans frontieres, ed il videomaker
Benjamin Reece, oltre a molti beni noti in ambito
nazionale.
Vanguard journalist Al centro dei cinque giorni della manifestazione, i giornalismi
contro le mafie, il giornalismo in Europa, i new media e le nuove
frontiere dell’informazione, i Vanguard journalist (la nuova
generazione di giornalisti sul campo nata dall’esperienza di Current
Us), diritti umani e libertà di stampa, ed anche una open session del
Master in giornalismo internazionale della City University di Londra.
In diretta sulla tv dello Iulm Le copie calano, il direttore del New York Times ipotizza di chiudere le rotative e conmprare server e banda larga e l'informazione si moltiplica. Un Festival in cui, per qualche giorno, i giornalisti lasciano mouse e tastiera e riflettono sugli scenari futuribili della professione.
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- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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