Pesa la mancata Champions Ma con la cessione il bilancio tornerà in attivo

Si chiama Mansour Bin Zayed al Nahyan l’uomo che ha messo a soqquadro il mondo del calcio offrendo al Milan oltre 100 milioni di euro per portare al Manchester City il brasiliano Kakà. Un’offerta impossibile da rifiutare per l’imponente valorizzazione del cartellino e il risparmio sull’ingaggio. Con questi soldi la società rossonera potrebbe acquistare l’attaccante Adebayor dell’Arsenal (35 milioni), il difensore Agger del Liverpool (7), i centrocampisti Essien del Chelsea (30) e Xavi Hernandez del Barcellona (altri 35 milioni, in realtà incedibile). Ma non se ne farà nulla, o quasi nulla, perché la cessione di Kakà permetterà al club rossonero di chiudere in attivo il bilancio del 2009, altrimenti appesantito dalla mancata partecipazione alla Champions League e dall’aumento degli ingaggi. Il flop europeo comporta minori entrate per almeno 30 milioni mentre gli stipendi continuano a salire: nel 2007 sono arrivati a 124,5 milioni, oltre il 12% in più rispetto all’esercizio precedente; nel 2008 hanno avuto un’ulteriore impennata in seguito agli arrivi di Flamini e Ronaldinho. In attesa di conoscere i numeri ufficiali dell’ultimo bilancio, scaduto il 31 dicembre scorso, va ricordato che l’anno prima il saldo è stato negativo per 31,7 milioni, il peggiore dopo quello del 2002 chiuso con 33 milioni di passivo.
La necessità di migliorare i conti cozza contro i sentimenti dei tifosi che poi sono gli stessi della proprietà. A Berlusconi spiace moltissimo privarsi di Kakà che nel suo immaginario rappresenta il milanista ideale per l’eccelso stile di gioco, la faccia da ragazzo pulito, l’esemplare comportamento fuori dal campo. Ma i quattrini della famiglia reale di Abu Dhabi, che è anche azionista della Ferrari, servono a sanare il bilancio del Milan e ad evitare pesanti ricadute su quello della controllante Fininvest. Era già accaduto qualcosa del genere nel 2006 quando il Milan chiuse l’esercizio in leggero attivo (2,5 milioni) grazie al trasferimento di Shevchenko al Chelsea per 43 milioni 880mila euro, di cui ben 42 di plusvalenza. Il gioco torna a ripetersi con la cessione di Kakà perché i 108 milioni in arrivo dal Manchester City andranno tutti a bilancio come plusvalenza perché il costo del fuoriclasse brasiliano (6,5 milioni nel 2003) è già stato completamente ammortizzato. Direte che in passato il Milan aveva rifiutato proposte importanti per Kaka, mai però così reali e attuali come questa. La differenza non è lieve. Per inciso Mansour Bin Zayed al Nahyan ha confermato la proposta benché venerdì abbia bruciato 484 milioni di euro, oltre l’11% del suo personale patrimonio, quale azionista al 12,7% della Barclays Bank che ha perduto in una sola seduta un quarto del suo valore.
A differenza delle altre società di calcio, il Milan presenta il bilancio seguendo l’anno solare invece di quello sportivo, da luglio a giugno, per consentire alla Fininvest di portare in detrazione le perdite e di avere così un beneficio tributario, ridotto di recente dal 33 al 27,5%. A proposito.

Entrambi i figli di Silvio Berlusconi, Marina e Pier Silvio, che nella holding ricoprono ruoli primari, hanno più volte sottolineato i debiti del club rossonero. Che poi il premier abbia dato l’assenso alla spesa è un altro discorso.

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