Centootto stazioni della metropolitana, un milione di viaggiatori al giorno e 30 agenti di polizia. Basta questa manciata di numeri per comprendere che la vita degli agenti della Polmetro - i poliziotti che presidiano le tre linee della metropolitana della città - è più vicina a unimpresa impossibile che al tranquillo tran tran di un lavoro comune. In questura di loro si parla poco, nonostante dipendano dallUfficio prevenzione generale (Upg) che è quello che coordina, tra laltro, anche le volanti. Forse troppo spesso ci si dimentica di sottolineare che questo nucleo di tutori dellordine e della legge esiste solo a Milano, una città dove la metropolitana arriva un po ovunque e, al contrario di quanto accade ad esempio a Roma, viene usata proprio da tutti. E anche loro, i poliziotti che lavorano sotto terra, vengono interpellati un po da tutti, cioè per ogni tipo di disagio o di necessità. Così, come tutto ciò che è poco visibile, capita di darli (ingiustamente) un po per scontati.
Ora accade che qualche giorno fa, dopo i fatti avvenuti a Gessate - dove un agente in servizio nella stazione, in seguito a un litigio con un viaggiatore straniero che lo ha colpito al petto, ha avuto un infarto ed è stato ricoverato in coma farmacologico - il neo presidente dellAzienda trasporti milanese (Atm) Bruno Rota ha raggiunto un accordo con il prefetto Gian Valerio Lombardi: dal primo dicembre scorso e per tutto il periodo natalizio, infatti, ci saranno dei presidi fissi in nove stazioni della metropolitana. Nel dettaglio, i carabinieri presidieranno, sulla linea verde, la stazione di Famagosta, e sulla linea rossa quelle di Molino Dorino e Bisceglie. La polizia presiederà quelle di Duomo e Sesto Primo Maggio, sulla rossa, e di San Donato, linea gialla. Infine, la polizia locale sarà nelle fermate di Cadorna, Loreto e Centrale, tutte e tre sulla linea verde.
Le aggressioni e le minacce a dipendenti Atm sono state secondo i dati forniti proprio dal presidente Rota - 57 nei primi sei mesi del 2011. Tuttavia non ci sono stime ufficiali sulle aggressioni ai passeggeri che variano dagli uno ai due casi denunciati ogni giorno. Quanto basta, insomma, per predisporre una misura di rpevenzione per un periodo durante il quale aumenta il numero dei passeggeri del metrò.
Mettendo da parte i provvedimenti presi sullonda dellemozione scaturita da un violento fatto di cronaca, va detto che la polizia aveva già potenziato lincremento dei suoi uomini in metropolitana proprio per tutelare lutenza e, nelleventualità, anche tutti coloro che in metropolitana ci lavorano. I risultati di questo sforzo si sono fatti sentire. E gli arresti settimanali degli ultimi tempi - in particolare quello di stranieri molestatori di giovani donne - lo dimostrano. Dallinizio di settembre fino al 30 novembre la Polmetro ha indagato infatti 109 persone in stato di libertà, di cui 25 appena sono italiani.
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