Lomissione di soccorso diventa lo spunto ironico, nonostante largomento trattato con le molle, per uno spettacolo dai connotati etico-sociali che ha recentemente raccolto il plauso dellAssociazione Italiana Familiari e Vittime della Strada. Parliamo della commedia borghese «Col piede giusto» scritta e diretta da Angelo Longoni e interpretata da Amanda Sandrelli, Blas Roca Rey, Eleonora Ivone, Simone Colombari che debutta il 16 aprile al Teatro Sala Umberto di via della Mercede.
La storia che il regista di «Bruciati», «Bravi ragazzi», «Naja» e «Xanax» stavolta ha scelto di raccontare è una delle mille che riempiono le pagine delle cronache di giornali e le scalette dei telegiornali: un brutto incidente stradale contraddistinto dalla deprecabile fuga del pirata della strada. A commettere il reato di omissione di soccorso non è però un immigrato irregolare dellest Europa o il solito giovane bevuto e strafatto di cocaina, bensì un personaggio politico appartenente a una potente casta che farà di tutto per salvare, insieme alla fedina penale, lo status di rispettabilità.
«In questa commedia si ride molto, per scelta - spiega Longoni, in passato coinvolto insieme con sua moglie Eleonora Ivone in un incidente stradale che lo ha messo di fronte al modus operandi di chi preferisce svicolare dalle responsabilità anziché assumerle -. Non avevo intenzione di suscitare lacrime di commiserazione, ma tirare fuori la rabbia con una risata».
Impunità diffusa, non certezza della pena, reiterazione di comportamenti criminali. Dalla lezione della commedia allitaliana cinica e cattiva raccontata da Dino Risi e Mario Monicelli, che con i loro film (e le battute al vetriolo) ritrassero insuperabili gallerie di mostri, Longoni trae un insegnamento da diffondere in platea sullassunzione di responsabilità come obbligo civile, specie per i giovani. «Lespansione numerica del fenomeno dà i brividi - dice il regista snocciolando dati davvero preoccupanti - solamente lanno scorso ci sono stati undicimila casi di omissione di soccorso, 323 casi di pirateria e 93 morti. Ma ciò che fa più paura però è limpunità di chi commette questo tipo di reato». E stiamo parlando di un paese dove leducazione civica è solo un optional. «Partire col piede giusto» è la classica storia di protezionismo degli interessi di casta e di soprusi in una società dove tutto è negoziabile, anche i sentimenti.
«Vero - conferma Amanda Sandrelli, reduce anchessa da una esperienza di ingiustizia sociale - cè però unaltra chiave di lettura, che dà il titolo alla commedia, ed è quella che in Italia per partire col piede giusto è fondamentale nascere in famiglie potenti. Alla fine della storia? Viene fuori che tutti i personaggi, anche la vedova che interpreto e che pretende di avere giustizia, sono coinvolti in negativo perché in fondo la comodità toglie la libertà: il vantaggio è piacevole, ma alla lunga addormenta le coscienze».
E pazienza se la battuta in cui si ride di più è quella in cui la vedova dice al suo avvocato: «ma quando uno denuncia va in galera?» e quello risponde sardonico «ma signora mia, siamo in Italia...». Anche stavolta, insomma, una risata ci seppellirà. Repliche fino al prossimo 29 aprile.
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