Operazione Atlas: l'ultimo fallimento degli 007 nazisti in Medio Oriente

I servizi segreti nazisti hanno a lungo tentato di destabilizzare il Medio Oriente in funzione anti-britannica. L'Operazione Atlas, ultimo tentativo formale di una serie di fallimenti poco noti, avrebbe contemplato anche un attentato "letale" in Terra Santa.

Operazione Atlas: l'ultimo fallimento degli 007 nazisti in Medio Oriente

Gerico, 6 ottobre 1944. Un bombardiere americano sorvola il deserto roccioso nella valle della Giudea che nella notte silenziosa fa eco alle eliche dei quattro possenti motori. L’aereo, una fortezza volante B-17, che porta le insegne della vecchia United States Army Air Force, la Forza aerea degli Stati Uniti "gestita" dall’Esercito dello Zio Sam, non è diverso dalle migliaia di bombardieri che contribuirono a rovesciate le sorti del conflitto a favore degli Alleati.

L’equipaggio di quell'aereo così comune in tempo di guerra, tuttavia, non è americano: appartiene al Kampfgeschwader 200, un’unità molto particolare della Luftwaffe, specializzata nell’impiego di aerei nemici catturati, e usati per operazioni di spionaggio o per conoscere “semplicemente” la tecnologia del nemico per imitarla, batterla, o adottare le contromisure più adeguate.

La Fortezza volante catturata dei tedeschi non trasportava bombe, ma un gruppo di cinque agenti che dovranno prendere parte a una missione segreta pianificata dall'Abwehr, il servizio d'intelligence della Wehrmacht dal raggruppamento Brandenburg, una formazione d'élite che fin dall’inizio della guerra aveva portato a termine, con un certo successo, audaci missioni di infiltrazione dietro le linee nemiche, e che era finita sotto il controllo della SD, o Sicherheitsdienst, il servizio d’informazione delle SS entrato in aperto contrasto con l’Abwehr per sospetta infedeltà.

La squadra di agenti era composta da tre tedeschi e due arabi: Kurt Wieland, Werner Frank e Friedrich Deininger, tutti commando della Brandenburger e esponenti della Società dei Templari, comunità religiosa tedesca nata in Medio Oriente coinvolta nei conflitti tra Germania e Regno Unito; e Thulkifl Abdul Latif e Hassan Salamah, entrambi di origine araba, considerati fedelissimi del Gran Muftì Amin al-Husayni. Non è un segreto che il Grand Muftì di Palestina fosse un alleato dei Nazisti, e che l’Abwher avesse provato, senza alcun successo, ad alimentare una serie di rivolte arabe che potessero condurre a dei veri propri colpi di stato per destabilizzazione del Medio Oriente in funzione anti-britannica.

"Atlas": il nome in codice di un fallimento

Basata sulle informazioni inconsistenti raccolte dell'agente dell'Abwehr Erich Vermehren all'inizio del febbraio 1944, l'obiettivo dell'Operazione Atlas era quello di “animare” una rivolta araba nel Protettorato britannico di Palestina, attuali territori della Cisgiordania, pagando a peso d'oro tutti coloro che non nutrivano abbastanza odio per gli usurpatori ebrei e i padroni inglesi.

Gli arabi, già sollevati e traditi nella promessa da agenti segreti come T.E. Lawrence per interessi esterni, in quel caso della Gran Bretagna, potevano essere "innescati" dalle spie del Führer e impegnare gli inglesi dove né l’Abwher, né i fondamentalisti dell'Imam erano riusciti. Agenti provocatori e sabotatori non erano stati sufficienti a rendere il Medio Oriente una polveriera, dal Kurdistan al cuore dell’Iraq, tutto era stato tentato e nulla aveva avuto successo. Atlas e il commando della Brandenburg supportato dai due agenti formati dall’Imam sarà tuttavia un ultimo tentativo che confermerà soltanto la regola.

Quando i cinque membri del commando nazi-arabo vennero lanciati su coordinate errate con armi, oro, esplosivo e sistemi radio per coordinarsi in cifra con Berlino, il rifiuto della popolazione di collaborare con gli agenti nazisti, sebbene ben camuffati, determinò l'immediato fallimento della missione. Gli agenti tedeschi, due dei quelli erano cresciuti in quelle terre, si diedero alla macchia me vennero arrestati dopo una caccia all’uomo che li troverà nascosti in una grotta insieme all'agente arabo Thulkifl Abdul Latif. Il secondo agente arabo, Hassan Salama, che era rimasto ferito a una gamba durante il lancio, sarà arrestato sulla strada per Gerusalemme. Solo Friedrich Deininger rimase latitante fino al 1946.

Secondo quanto riportato in seguito, fu proprio l'equipaggiamento del commando che includeva anche mitragliatrici, una macchina duplicatrice, un dizionario tedesco-arabo, e diverse migliaia di sterline in più valute che, racchiusi in pacchi disperse nel lancio su Gerico, a mettere in allarme gli inglesi riguardo quella che aveva tutto l'aspetto di un'operazione segreta dietro le linee.

Le infofmazioni sulla rete dell'Abwehr e i suoi obiettivi, ottenute dal controspionaggio inglese che interrogò attentamente Wieland, sarà il requiem del defunto già servizio segreto tedesco e di tutte le sua ambizioni in Medio Oriente.

"Avvelenare" la Terra santa

In un ambito simile, il termine "avvelenare" potrebbe essere adeguato a una missione che mirava alla destabilizzazione che doveva "agitare le acque" nella Terra santa al punto tale da innescare una tempesta perfetta: la nuova Rivoluzione araba dopo il fallimento del 1936-39 e dopo il tentativo in Iraq del 1941. Eppure nel caso di Atlas, può avere una doppia lettura.

Secondo ricerche condotte da Israele (non avvalorate da documentazioni abbastanza solide, ndr) il commando nazi-arabo messo insieme dall'Abwehr e dall’imam al-Husseini con la collaborazione d i nazionalisti cristiani della Società dei Templari, avrebbe contemplato, tra i loro piani di destabilizzazione, l'ipotesi di avvelenare delle sorgenti idriche di Tel Aviv con agenti chimici come l'Arsenico.

Per scatenare una rivolta che forse, attraverso una vera e propria azione di guerra batteriologica, avrebbe rispolverato la vecchia "caccia agli ebrei" che si consumò atrocemente a Strasburgo nel 1349; quando, "con la scusa del diffondersi della peste" oltre duemila ebrei vennero messi al rogo con l'accusa di aver "avvelenato i pozzi della città" per uccidere i cristiani.

Un mito che alimenterà l'odio nei confronti di quel "colpevole ideale" anche nei secoli a venire. Fino a lasciar culminare l'antisemitismo negli abominevoli crimini del XX secolo che tutti ben conosciamo: dai Pogrom all'Olocausto.

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