Cresce l'agricoltura in Italia: il valore aggiunto a quota 42,4 miliardi nel 2024 (+9%)

Il presidente della commissione Agricoltura, Mirco Carloni: "L’Europa riteneva l’agricoltura un rischio dell’uomo sull’ambiente, l’Italia invece ha preso un’altra strada, quella giusta"

Cresce l'agricoltura in Italia: il valore aggiunto a quota 42,4 miliardi nel 2024 (+9%)

Nel 2024 torna a crescere l'agricoltura, e l'Italia è prima nell'Ue27 per valore aggiunto, pari a 42,4 miliardi. Nel 2023 il conto economico era pari a 38,9 miliardi con una crescita secca del 9 per cento. Il nostro Paese fa meglio di Spagna (39,5 miliardi di euro), Francia (35,1 miliardi) e Germania (31,9 miliardi). È quanto rileva l'Istat in base alla stima preliminare dell'andamento economico del settore agricolo per il 2024. Dati, sottolinea l'Istituto, che si riferiscono ai Conti economici dell'agricoltura (Cea) che differiscono, per alcuni aspetti, dal quadro centrale dei Conti Nazionali.

Nel 2024 aumentano la produzione e il valore aggiunto del settore (in volume, rispettivamente, +1,4% e +3,5%). A Crescere sono soprattutto i volumi prodotti nelle coltivazioni (+1,5%) e nel comparto zootecnico (+0,6%), in calo invece le attività dei servizi agricoli (-1,5%). In particolare, secondo il rapporto, prosegue il trend positivo delle attività secondarie (+5,2%). Annata favorevole per frutta (+5,4%), ortaggi freschi (+3,8%) e vino (+3,5%); in flessione cereali (-7,1%), olio d'oliva (-5%) e foraggi (-2,5%). In aumento i prezzi dei prodotti delle coltivazioni (+2,9%), mentre sono calati quelli del comparto zootecnico (-2,2%). Significativa anche la diminuzione dei prezzi dei beni e servizi impiegati nel settore (-4,5%). Il calo dell'input di lavoro impiegato nel settore agricolo (-2,6%) è risultato più significativo rispetto alla media (-0,9%) degli altri Paesi Ue27.

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"Grande soddisfazione" è stata espressa dalla premier Giorgia Meloni che parla di "primato storico che ci rende particolarmente orgogliosi e che è frutto del lavoro, della dedizione e della determinazione delle imprese e dei lavoratori del comparto". "Il Governo - ha aggiunto Meloni - fin dal suo insediamento, ha rimesso al centro l'agricoltura, ha dedicato stanziamenti record e adottato politiche di sistema per promuovere e rilanciare il settore agroalimentare italiano e le nostre eccellenze. La strada intrapresa è quella giusta, e continueremo a lavorare in questa direzione". Di rilievo, sottolinea il ministro dell'Agricoltura, Sovranità alimentare e Foreste, Francesco Lollobrigida, "è la crescita del reddito medio degli agricoltori che è aumentato del 12,5%" e ciò, dice "mi rende particolarmente orgoglioso". E prosegue: "Il sostegno alle imprese agricole ha favorito l'incremento della produzione, l'aumento dei contributi, la riduzione dei costi e rilanciato un settore fondamentale per la nostra economia".

Mirco Carloni
A sinistra il ministro dell'Agricoltura, Francesco Lollobrigida e il presidente della commissione Agricoltura, Mirco Carloni

"I dati ISTAT dimostrano che la politica agricola è quella giusta, per merito delle imprese e dei lavoratori agricoli, ma anche del Governo e della politica, compresa la commissione che ho l’onore di presiedere" ha commentato il presidente della commissione Agricoltura, il deputato della Lega Mirco Carloni. "Un’attenzione che ha riportato questo settore al centro. Rispetto alle scelte dell’Europa che vedeva l’agricoltura come un impatto ambientale, un rischio dell’uomo sull’ambiente, l’Italia ha preso un’altra strada, quella giusta. Per la prima volta nella storia l’Italia ha la leadership del valore aggiunto della produzione agricola in Ue. Un valore di 42 miliardi con un aumento del 12,5% di crescita del reddito agricolo. Questi sono dati che ci fanno ben sperare per il futuro dell'agricoltura e per il destino dell'antico mestiere di chi coltiva la terra. Infatti il paesaggio italiano è un patrimonio non solo nazionale ma anche mondiale grazie all'impegno quotidiano di famiglie che lavorano la terra prendendosi cura del territorio a tutto tondo come ad esempio le aree boschive, ma anche gli argini dei fiumi garantendo così la sicurezza idrogeologica. Infine, l'auspicio è che, anche grazie alle politiche di governo, le nuove generazioni possano riavvicinarsi a un mestiere che ogni giorno consente di portare sulle tavole degli italiani prodotti sani e ricchi di tradizione".

I volumi di produzione mostrano un incremento, in particolare nelle coltivazioni (+1,5%) e nel settore zootecnico (+0,6%). Continua il trend positivo delle attività secondarie, che crescono del +5,2% (+2,6% in valore, in presenza di una riduzione dei prezzi del 2,5%). Il settore è stato trainato principalmente dalle attività di agriturismo e dalla produzione di energia rinnovabile. È un anno favorevole per la frutta (+5,4%), gli ortaggi freschi (+3,8%) e il vino (+3,5%). I prezzi dei prodotti delle coltivazioni sono in aumento (+2,9%), e anche i prezzi dei beni e servizi utilizzati nel settore agricolo sono diminuiti in modo significativo (-4,5%). Valori socioeconomici importanti ed essenziali per la forza dell’Italia che merita tutto l' impegno di Governo e Parlamento per continuare questo buon lavoro”.

La superficie agricola utilizzata, rileva Coldiretti, "ammonta a 12,5 milioni di ettari, pari al 42% del territorio nazionale. In altre parole, quasi la metà dell'Italia è gestita dagli agricoltori. Le imprese agricole registrate sono 730mila, con 1,1 milioni di occupati. Il valore generato per ettaro, quasi 3.000 euro, è il doppio rispetto alla Francia e i 2/3 in più dei tedeschi. "Un patrimonio da difendere - afferma l'associazione - dalle tante minacce che pesano sulle imprese agricole italiane, a partire dagli effetti dei cambiamenti climatici che nel 2024 hanno causato danni per 9 miliardi di euro". Per mantenere questo questo dinamismo, sottolinea poi il presidente dell'Associazione Italiana Coltivatori, Giuseppino Santoianni, sono necessarie "politiche comunitarie che mettano al centro l'innovazione e le imprese agricole capaci di creare valore nei territori".

Infine, sul fronte delle imprese arriva anche la fotografia da parte di Coldiretti: "La superficie agricola utilizzata ammonta a 12,5 milioni di ettari, pari al 42 per cento del territorio nazionale.

In altre parole, quasi la metà dell'Italia è gestita dagli agricoltori. Le imprese agricole registrate sono 730mila, con 1,1 milioni di occupati. Il valore generato per ettaro, quasi 3.000 euro, è il doppio rispetto alla Francia e due terzi in più dei tedeschi".

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