Flat tax per gli autonomi, stralciati i debiti con il Fisco

Dei 35 miliardi della manovra, 21 sono dedicati al caro energia. Rimane l'obbligo del Pos

Flat tax per gli autonomi, stralciati i debiti con il Fisco

La manovra del governo Meloni è stata approvata dalla Camera, passa ora al Senato con l'obiettivo di approvarla entro domani. Non ci saranno modifiche.

La legge di bilancio, che vale 35 miliardi, dedica 21 miliardi alla mitigazione del caro energia. Tra le misure più in evidenza c'è l'estensione della Flat tax al 15% per gli autonomi fino a 85mila euro di reddito (da 65mila). Secondo una simulazione dell'Osservatorio Conti Pubblici, rilanciata da Repubblica, prendendo a esempio un elettricista il vantaggio rispetto al regime ordinario sarebbe di 8mila euro. Un elettricista forfettario pagherebbe oltre 6.500 euro di imposte in meno rispetto a un elettricista assunto, con un reddito netto maggiore di quasi 10.000 euro. Sul fronte fisco, taglio del 3% del cuneo fiscale per chi guadagna fino 25mila euro lordi, del 2% per chi non supera i 35mila. Ok anche allo stralcio delle cartelle esattoriali sotto i mille euro tra 2000 e 2015. Agevolazioni per i debiti degli anni 2019, 2020 e 2021 con sconti delle sanzioni al 3%. C'è anche il taglio al reddito di cittadinanza che nel 2023, per gli occupabili, scende a 7 mensilità. Gli altri invece lo riceveranno per tutto l'anno in attesa della riforma nel 2024. Arriva il reddito alimentare per i poveri assoluti e la carta spesa, che sarà assegnata a chi ha redditi inferiori ai 15mila euro. Assunzioni agevolate fino a 8mila euro annui per giovani under 36, donne e percettori di reddito di cittadinanza (quest' ultimi per 12 mesi). Sul fronte Superbonus, solo per i condomini slitta dal 25 novembre al 31 dicembre il termine ultimo per la presentazione della Cilas (la dichiarazione di avvio lavori per il Superbonus). L'agevolazione edilizia scenderà al 90% a partire dal primo gennaio 2023. Il tetto al contante si alza a 5mila euro, rimane però l'obbligatorietà per il Pos. Per chi vuole andare in pensione viene varata Quota 103: il prossimo anno si potrà lasciare il lavoro con 62 anni d'età e 41 di contributi con un assegno che non potrà superare i 2.600 lordi (al raggiungimento dei 67 anni l'importo diverrà pieno). Le pensioni minime si alzano da 500 a 600 euro per gli over 75, rivista al ribasso invece la rivalutazione degli assegni per chi prende oltre 4 volte il minimo. Tra le altre misure, ripristinata la norma che permette di trasformare i mutui da tasso variabile a tasso fisso. Più tassato il tabacco, con aumenti stimati di circa 10-12 centesimi a pacchetto. La App18 si divide in due: una carta Cultura giovani fino a 35mila euro di Isee e una Carta Merito per i diplomati con il massimo dei voti, entrambe da 500 euro e cumulabili. Passa a 1.500 euro il bonus psicologo. Ci sarà un mese in più di congedo parentale pagato all'80%, usufruibile in alternativa dai papà.

Assegno unico più ricco del 50% per i figli di età inferiore all'anno e, per le famiglie con almeno tre figli, per ciascun figlio tra uno e tre anni (fino a 40mila euro di Isee). Infine, bonus mobili portato a 8mila euro.

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