L’UpB dice no alla rottamazione-quinquies

L’Authority sui conti pubblici ritiene necessaria una riforma organica della riscossione ed esprime contrarietà verso una nuova definizione agevolata perché impatterebbe sulle entrate

L’UpB dice no alla rottamazione-quinquies
00:00 00:00

No alla rottamazione-quinquies. L’Ufficio parlamentare di Bilancio (UpB) è stato audito presso la commissione Finanze del Senato per un’audizione sullo stato della gestione del magazzino fiscale e sulle misure proposte nel ddl 1375, che prevede l’introduzione della quinta definizione agevolata. Durante l’audizione, il consigliere dell’UpB, Valeria De Bonis, ha evidenziato come “i numerosi interventi normativi degli ultimi due decenni non abbiano inciso in maniera significativa sulle inefficienze della riscossione coattiva”, con un impatto negativo sia sulla qualità del magazzino dei crediti affidati alla riscossione che sulle entrate delle Amministrazioni pubbliche.

Un sistema inefficiente e in crescita

L’analisi dell’UpB ha mostrato come la ripetuta adozione di misure di definizione agevolata e di annullamento dei debiti pregressi abbia contribuito ad alimentare nei contribuenti “aspettative di future agevolazioni e condoni”, con ripercussioni negative sulla compliance fiscale e sulla riscossione ordinaria e coattiva.

Nel 2022, secondo gli ultimi dati Ocse, l’Italia si è posizionata come il Paese con il più alto rapporto tra stock di debiti non riscossi e il totale delle entrate (181%) dopo la Grecia, oltre ad avere il più basso rapporto tra debiti non riscossi esigibili e il totale dei debiti non riscossi (circa il 5%). L’assenza di un meccanismo di discarico automatico per i crediti inesigibili e la complessa procedura di accertamento dell’inesigibilità del credito affidato contribuiscono a rendere il sistema inefficace.

A fine novembre 2024 il magazzino dei crediti affidati all’Agente della Riscossione ha raggiunto quota 1.865 miliardi di euro, con un incremento del 36,5% rispetto al 2019. Tuttavia, il totale dei crediti effettivamente riscossi è pari a soli 178 miliardi di euro (9,5% del totale), evidenziando una grave inefficienza nella riscossione coattiva. “Si tratta prevalentemente di singoli debiti di importo inferiore a 1.000 euro e riguardanti principalmente persone fisiche”, ha sottolineato De Bonis.

Il ddl rottamazione-quinquies: nuove misure, vecchi problemi

Il disegno di legge in discussione ripropone misure già sperimentate in passato, ma in una forma più generosa e non limitata ai contribuenti in difficoltà. Tuttavia, l’UpB avverte che l’introduzione di una nuova misura di definizione agevolata potrebbe generare un conflitto con il previsto discarico del magazzino crediti entro il 2031, come stabilito dal decreto attuativo della legge delega per la riforma fiscale. Inoltre, la possibilità concessa agli Enti locali di introdurre proprie forme di definizione agevolata rischia di aumentare ulteriormente la complessità del sistema.

L’UpB evidenzia come le misure proposte nel ddl possano avere effetti negativi sulla riscossione, alimentando aspettative di futuri sconti e condoni e riducendo la compliance fiscale. “Queste misure dovrebbero essere affiancate da un miglioramento dell’efficienza sia dei meccanismi di riscossione coattiva sia di stimolo all’adeguamento spontaneo in sede di versamento dei tributi”, ha dichiarato De Bonis.

Verso una riforma organica

Per ridurre in maniera significativa il magazzino fiscale, secondo l’UpB è necessario un intervento strutturale che migliori il meccanismo di riconoscimento dell’inesigibilità del credito affidato, già parzialmente introdotto con il dlgs 110/2024 (riforma della riscossione).

Questo consentirebbe all’Agente della Riscossione di concentrarsi sulle cartelle con maggiori probabilità di incasso. Inoltre, è fondamentale migliorare l’interoperabilità delle banche dati per consentire all’Agenzia delle Entrate di utilizzare il proprio potenziale informativo in modo più efficace.

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica