Il recente aggiornamento dell'Istat sul prodotto interno lordo ha rivelato una revisione significativa dei dati economici nazionali per il periodo 2021-2023, con un incremento complessivo di quasi 100 miliardi di euro. Le nuove stime mostrano un aumento di 21 miliardi nel 2021, 34 miliardi nel 2022 e 43 miliardi nel 2023. Questo cambiamento ha comportato un miglioramento del rapporto tra debitoe Pil , sceso al 134,6%, rispetto al 137,3% precedentemente previsto. Sulla questione il ministro dell'Economia, Giancarlo Giorgetti, ha specificato che "la revisione dei dati comunicati oggi da Istat è di lieve entità e non cambia i principi e il quadro del Piano strutturale di bilancio già esaminato dal Consiglio dei ministri lo scorso 17 settembre". Il numero uno all'Economia ha aggiunto che "il Psb sarà rifinito alla luce dei numeri comunicati oggi da Istat".
Il trend del Pil
Nel 2021 il Pil è cresciuto inaspettatamente, rivisto dall'8,3 all'8,9%. Il 2022 ha continuato ad aumentare dal 4 al 4,7%. Nel 2023 si è verificato un rallentamento con una previsione che scende dallo 0,9 allo 0,7%, sorretta principalmente dal settore delle costruzioni e dal Superbonus. Nel frattempo il deficit della pubblica amministrazione ha subito una leggera revisione, passando dal 7,4 al 7,2%. In ogni caso il Piano dovrà comunque orchestrare una riduzione di mezzo punto percentuale del Pil, un impegno che equivale a 12-13 miliardi all'anno. L'Istat ha ricalcolato il valore del PIL, regalando un sospiro di sollievo, mentre la Banca d'Italia si prepara a svelare i suoi dati sul debito l'11 ottobre. Attualmente, si registra una discesa, dal 138,1 al 134,5% del Prodotto interno lordo tra il 2022 e il 2023. Intanto, con l’incognita Eurostat che aleggia come una nuvola sul futuro, l'attesa cresce per il 4 ottobre, quando saranno rivelati i conti della pubblica amministrazione per il secondo trimestre del 2024, promettendo di tenere tutti con il fiato sospeso.
La sessione di chiarimenti e le valutazioni di Bruxelles
L’Istat ha aperto un'importante interlocuzione con l'ufficio statistico dell'Unione Europea, dando vita a quella che ha chiamato “sessione di chiarimenti” sul trattamento contabile di diverse voci del bilancio pubblico. Tra queste, spiccano i crediti legati al Superbonus, che rivestono un ruolo cruciale nella gestione economica del paese. Questa discussione si inserisce nel contesto della preparazione per la notifica formale alla Ue dei dati sul deficit e sul debito del 2023, fissata per il 20 ottobre, data entro la quale il Piano di bilancio avrà già intrapreso il suo viaggio verso Bruxelles, dopo aver ricevuto il parere del Parlamento, atteso all'inizio di ottobre.
Questo passaggio rappresenta un momento chiave, in quanto le valutazioni del Parlamento influenzeranno le scelte finali del governo. Inoltre, in un’ulteriore tappa fondamentale, la presentazione della Legge di Bilancio 2025 è prevista per il 15 ottobre, un evento che promette di definire le future traiettorie economiche del paese.
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