Il presidente americano Joe Biden ha fatto il suo debutto su TikTok, la piattaforma social cinese, con un breve video di 30 secondi sul Super Bowl la cui didascalia recita “lol, hey gente”. L’apertura del profilo “bidenhq” è stata vista come uno sforzo teso a conquistare l’elettorato più giovane, proprio mentre nel Paese crescono i dubbi sulla lucidità dell’inquilino della Casa Bianca ormai 81enne. L’ondata di polemiche, però, non ha tardato ad arrivare.
Il filmato riprende il leader di Washington mentre guarda la finale del campionato di football statunitense alla televisione e risponde ad alcune domande in merito all’incontro, rifiutandosi di esprimere il suo sostegno a una delle due squadre. La clip si chiude con il presidente che ride al quesito su chi voterà alle prossime elezioni presidenziali. Al momento sul profilo da oltre 80mila followers vi sono altri tre video, tutti con visualizzazioni comprese tra le 157mila e le 195mila.
La decisione dello staff di Biden di utilizzare il social molto popolare tra i giovani ha scatenato le critiche dei repubblicani, che hanno evidenziato come Tiktok sia ritenuto ufficialmente un rischio per la sicurezza nazionale dal governo federale. Negli Usa, infatti, vi è la convinzione che la piattaforma sia un potenziale strumento di spionaggio e propaganda della Cina. Diversi Stati ne hanno impedito l’installazione su dispositivi governativi e una parte del Congresso continua a chiederne la messa al bando in tutto il Paese. Ad oggi, il social è utilizzato solamente da una decina di parlamentari del Partito democratico. La Casa Bianca lo ha già sfruttato in passato, per diffondere messaggi in merito al Covid e alla guerra in Ucraina.
Il senatore repubblicano Joni Ernst è stato il primo a giudicare negativamente l’arrivo del presidente su TikTok. Un altro esponente del Gop, il deputato Darrell Issa, ha imputato l’iniziativa al “panico” causato dai crescenti timori sulle capacità cognitive di Biden, un tema tornato al centro dell’attenzione dopo la diffusione del rapporto del procuratore speciale Robert Hurt e una serie di gaffe durante conferenze stampa e apparizioni pubbliche. Una vera e propria tempesta politica che, secondo fonti del Wall Street Journal, ha scatenato l’ira del numero uno di Washington e dei suoi collaboratori.
Il presidente ha ricevuto da più parti esortazioni a sottoporsi a test atti a dirimere qualsiasi dubbio sulla sua presenza mentale, ma pare che non abbia ancora preso una decisione in merito. La questione potrebbe inficiare notevolmente il risultato elettorale, già in bilico a causa della politica della Casa Bianca verso Israele e ai dubbi che Biden sia troppo vecchio per un secondo mandato.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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